Un nuovo e interessante Paper sulla Festa su Academia.edu

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Ho recentemente ricevuto nella mia casella di posta un avviso da Academia.edu riguardante un nuovo studio scientifico riguardante la bella Festa del Mandorlo in Fiore; ovviamente mi sono fiondato a leggerlo per vedere se potesse interessare i lettori del sito.

Ritengo che la risposta possa essere affermativa e, così, sono qui a parlarvene 🙂 .

Iniziamo con i riferimenti biliografici: potrete trovare il paper in oggetto a questo indirizzo (previa registrazione gratuita al sito); potrete anche scaricarlo, come ho fatto io, per leggerlo con calma.

Il titolo dello studio è: Dal Folklore all’Arte. “Impressioni sulla Sagra del Mandorlo in fiore” nella pittura del Novecento ed è stato realizzato dal Prof. Giuseppe Cipolla.

Nello studio si analizza, con buon dovizia di particolari, la storia di un premio internazionale di pittura agrigentino che ci permette di apprezzare a tutt’oggi alcune opere che ritraggono la Festa del Mandorlo in Fiore.

Premetto che io sono esclusivamente un appassionato della cultura siciliana (e, quindi, non ho le competenze culturali necessarie ad una lettura approfondita delle opere) ma il vedere le riproduzioni delle opere mi ha fatto un enorme piacere, specie considerando che sono ben due anni che la Festa non si svolge in forma compiuta per ben note cause.

È vietata la riproduzione delle opere ma vi consiglio sicuramente di scaricare il paper e guardare coi vostri stessi occhi l’opera di Gianbecchina dedicata a quella che allora era la Sagra del Mandorlo in Fiore (è stata cambiata la denominazione alcuni anni fa) o quella di Fritz Itzinger: entrambe raccontano (ognuna a modo loro) uno scorcio di vita che è almeno ancora parzialmente vivo qui ad Agrigento.

Nello studio sono presenti anche raffigurazioni di altre opere che non sono da meno; ma le due sopracitate sono quelle che ho apprezzato di più.

Sono giunto al termine e posso solo raccomandarvi di scaricare il paper e di leggerlo da voi.

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La Sagra del Mandorlo in Fiore ricordata da Lello Casesa

vista davanti la chiesa di san calogero

Appartengo alla generazione di quelli che hanno vissuto, in prima persona, la Sagra del Mandorlo in Fiore dai primi anni 80, insieme a mio padre Gigi ed al Gruppo Folkloristico Val d’Akragas.

Ricordo, come fosse adesso, quella settimana di Febbraio di ogni anno, il piu’ delle volte fredda e asciutta con le interminabili sfilate del mercoledì per la Fiaccolata con spettacolo allo Stadio Comunale e la sfilata conclusiva domenicale fino alla Via Manzoni (zona Esseneto) in attesa dell’esibizione davanti al maestoso Tempio della Concordia.

Sono gli anni intensi di Giuggiu’ Gallo (Lider maximo, attaccato fino a tarda sera alla cornetta del telefono d’ufficio per portare il meglio del folklore del mondo), Ermogene La Foreste, Nicola Fiore, Corrado Catania, Andrea Carisi, Michele Guardì, Giulio Viola e poi ancora Lillo Salsedo, Pippo Agozzino, Mario Gaziano, Aurelio Patti, Benedetto Adragna, Giovanni Sardone, Franco Caponnetto, Mimmo Canino, Enzo Abate, Franco Catalano, Pippo Calandrino, Giovanni Parisi, Lillo Inguanta e tantissimi altri appassionati alla Festa piu’ bella degli agrigentini.

riunione in sala stampa

Quell’idea di Sagra, concepita e organizzata all’EPT (Ente Provinciale Turismo) al Viale della Vittoria civico 255, non esiste piu’ !! Rimane solamente un ricordo ed un monito per tutti noi.

E’ necessario oggi proiettare la Sagra del futuro partendo dal passato ed imprimere allo spirito popolare e sociale della Festa un significato economico turistico ed una valenza internazionale.

manifesto sagra del mandorlo- n fiore

Ammetto che l’idea dello “spacchettamento” della Sagra ha prodotto risultati positivi all’economia complessiva e bisognerebbe andare in questa direzione ma bisogna rafforzare questa impostazione pianificando in largo anticipo gli eventi utilizzando la potente forza dei social, per vendere turisticamente “ il Mandorlo in Fiore ” nei settori e nei mercati di riferimento.

Fino a quando non avremo tutti questa capacità di programmare, pianificare e disegnare il progetto, continueremo a straparlare di Sagra da gennaio a marzo senza concludere nulla.

Lello Casesa

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Covid, Valle dei Templi e speranza di aprire in primavera

gruppo folkloristico agrigentino gergent

La pandemia del Coronavirus ha costretto i cittadini di tutto il mondo a cambiare le proprie abitudini, ci ha obbligati a rimanere a casa per contenere la diffusione del virus e ci ha imposto di rivedere tutto. Si è bloccato tutto, si è fermata l’economia del Paese, uno tsunami che si è abbattuto con particolare gravità sull’intero settore della cultura. Le filiere della cultura e dello spettacolo subiscono in questi giorni danni provenienti contemporaneamente da diverse direzioni; dalle chiusure precauzionali, ai timori diffusi di trovarsi in luoghi pubblici, alla sostanziale paralisi del turismo interno oltre che quello internazionale, deriva il rischio di piegare un comparto essenziale non solo per nostra economia ma per la nostra stessa qualità della vita.

Agrigento è una di quelle città che sta attraverso un periodo buio di questa situazione. Agrigento è sole, mare, profumi, storia, tradizioni, folklore. Agrigento è turismo con i suoi tesori archeologici, culturali e paesaggistici, definita da Pindaro “la più bella città dei mortali”.  La Valle dei Templi, con i suoi circa 1300 ettari, dieci templi, tre santuari e una necropoli, ha dovuto chiudere per la seconda volta i cancelli. Dopo la riapertura a fine maggio, e le prime domeniche con ingresso gratuito, tra gel igienizzante, mascherine, scaglionamenti di persone, tutto organizzato in massima sicurezza, si sperava in una vera e propria rinascita culturale e soprattutto economica. Apprezzata da turisti che arrivano da tutte le parti del mondo, la Valle dei Templi è uno scrigno da scoprire. Facendo ingresso nella Via Sacra il primo tempio che s’incontra è il Tempio di Giunone, proseguendo si arriva al maestoso Tempio della Concordia, uno dei templi conservati a meglio e che rappresenta il simbolo della città. In perfetto stile dorico, con una struttura che ricorda quella del Partenone di Atene, ai suoi piedi lo scultore polacco Igor Mitoraj ha realizzato la gigantesca statua in bronzo del mitologico “Icaro caduto sulla terra”.  A seguire i resti del Tempio di Ercole, il più antico tra quelli costruiti ad Akragas e, attraversando il ponte, si raggiunge il Tempio del Giove Olimpico con la copia del Telamone o Gigante. Proseguendo poco più avanti, si raggiunge il Tempio di Castore e Polluce, detto anche dei Dioscuri e sull’estremo versante ovest della collina, si trova il Tempio di Vulcano da dove è possibile raggiungere il giardino degli Dei, il giardino della Kolymbetra, famoso per la presenza di antichi ipogei, chiamati anche Acquedotti Feaci, risalenti al lontano V secolo a.C., che avevano il compito di alimentare l’antico bacino del giardino. Già in testi antichissimi come quelli di Diodoro Siculo se ne trova traccia, raccontandoci come il tiranno Terone commissionò all’architetto Feace la progettazione di un sistema idrico per l’antica città di Agrigento. Le acque convergevano in una grande vasca, detta Kolymbetra, ovvero in greco “piscina”. Questo luogo, utilizzato anche per l’allevamento dei pesci di acqua dolce e di altri animali acquatici, ad oggi è un bene affidato al Fai, Fondo Ambiente Italiano.

Dalla presenza massiccia di alberi d’ulivo, anche secolari, il Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento ha affidato all’azienda Val Paradiso la cura degli alberi e la promozione e commercializzazione dell’olio ottenuto a marchio “Diodoros”, circa 5.000 bottiglie all’anno che racchiudono l’olio EVO delle drupe nate sotto le fronde di tanta bellezza, riportando nel Parco l’etica del fare e la laboriosità dell’uomo che si relaziona con la terra. Nocellara del Belice, Cerasuola, Biancolilla e Coratina costituiscono la biodiversità endemica dell’areale nel quale nasce più di 40 anni fa l’etichetta Val Paradiso. Dietro una realtà così strutturata c’è la passione di Massimo Carlino e dei suoi fratelli, tutti coinvolti nell’attività di famiglia che, solo dopo aver chiuso lo studio d’ingegneria (altro mestiere di famiglia nel quale fare squadra fa la differenza), vestono i panni dei produttori con l’impegno che si manifesta anche nelle scelte, senza scorciatoie e semplificazioni, di aderire ai disciplinari dell’agricoltura biologica in assoluto rispetto dell’ambiente, in campo nessuna sostanza chimica, diserbanti o insetticidi, ma esclusivo uso di prodotti naturali e sostanze organiche.

La Valle è anche scoperta…. Quella che senza dubbio ha lasciato senza fiato tutti è stata la scoperta del teatro ellenistico. Si tratta di una struttura importante, un teatro che occupa un luogo strategico nella pianta urbana, a margine dell’agorà espressione dell’importante fioritura dell’architettura pubblica nella Sicilia di fine III-inizi II sec. a. C. che porta alla realizzazione di complessi monumentali dove intrattenimento collettivo, funzioni politiche e rappresentazione del potere si fondono in un paesaggio costruito altamente scenografico. La vista verso la Valle ne alimenta la relazione con il passato di una città che aveva nel suo imponente paesaggio sacro un fulcro identitario. La vista oltre la città apre ad un orizzonte marino carico di suggestioni. Il teatro, come ha spiegato l’archeologa Parello, conta di una cavea di circa 90 metri, ad oggi però non possiamo ancora dire nulla su orchestra e scena. I primi sedili rinvenuti, relativi alla parte alta della cavea, erano scivolati in basso rispetto alla loro posizione originale probabilmente a causa della pesante spoliazione subita dal monumento, e dunque anche sulla cavea abbiamo ancora da lavorare. Certamente l’imponenza del sistema delle fondazioni rinvenute nella parte alta del teatro e delle sostruzioni che sostenevano l’edificio sul lato di sud-ovest lasciano supporre un edificio dalle dimensioni monumentali. Ma non è l’unica scoperta. Da reperti emersi dagli ultimi scavi archeologici condotti nella Valle dei Templi di Agrigento sono venute alla luce nuovi fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio D. Sulla collina meridionale sono stati trovati materiali in ceramica, tra cui un frammento attribuibile con certezza all’officina di Corinto del Silhouette Goat Painter I, databile intorno al 580-570 a.C.,  e frammenti di produzione attica e ionica inquadrabili cronologicamente nella prima generazione della colonia che, secondo le fonti letterarie, sarebbe stata fondata intorno al 580 a.C.. Evidenze, queste, che indicano come subito dopo la fondazione quest’area della città, forse già con una destinazione culturale, fosse frequentata dai coloni. Valle dei Templi come uno scrigno: trovata ceramica e frammenti di produzione attica e ionica. Sono state trovate numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste, questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica.  Sono stati aggiudicati gli interventi di musealizzazione e restauro archeologico del tempio di Zeus Olimpio, ma anche il restauro e la ricollocazione dei blocchi del Santuario rupestre.

Agrigento è anche folkore. È proprio ad Agrigento e nella Valle dei Templi che si svolge la Festa del Mandorlo. Nasce a Naro, paese ad una ventina di chilometri da Agrigento, per volere del conte Alfonso Gaetani, con lo scopo di fare conoscere a tutti i prodotti tipici siciliani. Ufficialmente diventa Sagra del Mandorlo in Fiore solo a partire dal 1937 quando si trasferisce ad Agrigento e viene chiamata così proprio dagli agrigentini. Nel tempo la sagra è diventata un inno alla bellezza e all’amore, ma anche alla tolleranza tra culture diverse. Da qui la nascita del “Festival Internazionale del Folklore” che mescola, sapientemente, razze, culture e tradizioni di persone provenienti da tutto il mondo, come in un caleidoscopio che cambia e contemporaneamente amalgama il tutto. Ad aggiungere colore alla kermesse anche il Festival dei Bambini del Mondo. L’anima di questo evento è stato per numerosi anni Claudio Criscenzo, la prima edizione risale al 2001 e a seguirla adesso è Luca Criscenzo.  Sin da subito questa iniziativa, che si innestava sotto una veste giovane e autentica all’interno della Sagra del Mandorlo in Fiore, ha arricchito di ulteriori significati i messaggi di pace, concordia e fratellanza tra i popoli, questo perché i bambini, provenienti da ogni parte del mondo, grazie alla loro genuinità e sensibilità, sono certamente i migliori ambasciatori per veicolare questi nobili sentimenti, per alimentare il desiderio di amicizia, tolleranza e integrazione tra le diverse etnie e culture. Sono tanti gli appuntamenti e gli eventi che animano le strade della città nel corso del Mandorlo in fiore, dall’accensione del tripode dell’amicizia e la fiaccolata per le vie della città, oltre alla sfilata collettiva a conclusione del festival  con la presenza dei carretti siciliani, e la grande festa ai piedi del tempio della Concordia, nel corso della quale viene assegnato il tempio d’oro al gruppo folk che si è distinto maggiormente nel rappresentare e valorizzare il patrimonio Immateriale Dell’Unesco. Tanti gli eventi collaterali come Mandorlara, l’evento che mette al centro la mandorla e tutte le gustose ricette che con essa è possibile preparare, con cooking show di chef rinomati che offrono assaggi di piatti e con la collaborazione di vari ristoranti di Agrigento che durante la settimana del mandorlo in fiore dedicano il menù proprio alla mandorla.

L’edizione 2020 è stata annullata. Era già tutto organizzato, i manifesti della kermesse affissi sui muri da settimane, mille attività collaterali già preparate nei dettagli, ma, la prudenza ha prevalso e visti la diffusione del coronavirus, arrivato anche in Sicilia a fine febbraio, si è deciso proprio di annullarla. Una decisione sofferta ma di buonsenso, la salute delle persone.

Vogliamo sperare che l’anticipo della primavera e il fiorire dei mandorli possa essere d’auspicio per ritornare alla vita dopo il lungo torpore provocato dal coronavirus.

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Mandorlara 2020, tornano le delizie della mandorla con la Festa del mandorlo in fiore

mandorle in un vasetto

La festa del mandorlo in fiore è indissolubilmente legata al Festival internazionale del Folklore: le prime immagini che ci vengono in mente, parlando della kermesse che quest’anno giunge alla sua settantecinquesima edizione, sono dunque i gruppi folk provenienti da ogni parte del mondo che girano per le vie della città portando le loro danze e musiche, la fiaccolata e l’ambito premio del Tempio d’oro.

Ma la sagra del mandorlo, che quest’anno si tiene dal 28 febbraio all’8 marzo ad Agrigento, non è solo folklore, musica, danza, spettacolo e cultura. È anche celebrazione della buona cucina e dei piatti tipici del territorio, preparati con quella delizia che è la mandorla, scelta dal festival per rappresentare la primavera e la rinascita, del sole e della primavera, e, metaforicamente, della solidarietà e della fratellanza, valori di cui la festa del mandorlo in fiore si fa da sempre ambasciatrice.

Mandorlara è ormai da anni una delle iniziative collegate al mandorlo più apprezzate dagli agrigentini e dai turisti internazionali. È un’occasione per conoscere, per chi arriva da lontano, o per riscoprire, quel tesoro di gusto e salute che è la mandorla. Annoverata nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, questo seme prodotto dal poetico albero del mandorlo non è solo la base di pregiate e gustose ricette di genere sia dolce che salato, ma fa anche bene alla salute: è uno scrigno di preziose vitamine, sali minerali, omega 3, proteine e fibre vegetali, aiuta a mantenere in buona salute e a proteggere il cuore, le arterie e le ossa.

Mandorlara 2020 giunge alla sua 13 edizione, e anche quest’anno offre tanti eventi e gustosi percorsi culinari. Testimonial dell’evento è lo chef Natale Giunta, diventato popolare come protagonista della trasmissione di Raiuno La prova del cuoco, e titolare di un celebre ristorante che porta il suo nome a Palermo.

Tutti gli eventi di Mandorlara 2020

Come ogni anno, a farla da padrone sono gli show cooking che offrono a chi partecipa la possibilità di scoprire la bontà della mandorla.

L’appuntamento è al Monastero Santo Spirito a partire dal 2 marzo, con lo show drink insieme a Salvatore Siracusa e i soci della Professional Bartenders di Agrigento e gli studenti “Ambrosini”. Martedì 3 marzo lo show cooking vede protagonisti, oltre agli studenti “Ambrosini”, anche gli chef Carmelo Tondo, dell’Hotel Della Valle, e Peppe Moscato, direttamente dal Rarané Osteria del Pesce. Giovedì 5 marzo agli studenti “Ambrosini” si affiancano l’Associazione Chef Agrigento con le Lady Chef e Mareme Cisse, fresca della vittoria a “Cuochi d’Italia: campionato del mondo”, e il Torronificio Sandro Nitro. Venerdì 6 marzo arriva per la prima volta lo show cooking delle Suore del Monastero di Santo Spirito, e a seguire è la volta del testimonial chef Natale Giunta con gli studenti “Ambrosini”.

L’happy hour è ormai una tradizione per giovani e meno giovani: Mandorlara 2020 da appuntamento con i suoi speciali happy hour a partire dalle 19.30. Il 3 marzo teatro dell’evento sarà ‘Nzolia in Piazzetta San Calogero; il 5 marzo è il turno di Enotria in via Atenea; il 6 marzo l’evento si svolge a Dacanto in via Atenea, mentre il 7 marzo l’appuntamento è in piazza San Francesco da Ciaula & Mojo.

La Festa del Mandorlo in fiore è anche un’occasione per spezzare la routine, stare all’aria aperta e pranzare o cenare fuori: Mandorlara 2020 rinnova la partnership con alcuni ristoranti del territorio, che offriranno gli esclusivi piatti a base di mandorla. Il menù promozionale a 30€ (escluse bevande) è disponibile ad Agrigento a “Il Grecale” (Hotel Costazzurra, solo per gruppi), al “Kokalos”, al “Raranè Osteria del Pesce” e alla “Trattoria dei Templi”. Il menù promozionale a 50€ (escluso bevande) vi aspetta a “La terrazza degli dei” (Hotel Villa Athena - solo su prenotazione).

La sagra non vuole essere confinata alla sola Agrigento: anche Porto Empedocle, con “Kenia”, offre il menù a 30 euro.

In occasione di Mandorlara 2020 e dei 2600 anni dalla fondazione di Akragas, inoltre, l’hotel Costazzurra offre, su prenotazione, la visita della Collezione La Gaipa, un’emozionante scoperta tra i reperti storici dell’antichità.

Mandorlara 2020 vi aspetta ad Agrigento per svelarvi tutte le delizie della mandorla!

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Festa del Mandorlo in Fiore 2019: si lavora al programma, prevista la partecipazione attiva dei gruppi locali

i costumi femminili del gruppo folkloristico gergent

Siamo ancora a Novembre, ma già trapelano le prime notizie certe riguardanti l’edizione 2019 della Festa del Mandorlo in Fiore, la kermesse più attesa dagli agrigentini.

La settantaquattresima edizione avrà inizio il prossimo 2° marzo e si svolgerà fino al 10 marzo. Si lavora ancora al programma, che però è quasi pronto e che prevede già un punto fisso e insindacabile: la partecipazione attiva alla kermesse dei gruppi folkloristici locali.

 

Dopo le polemiche dell’anno scorso, che avevano visto in una prima fase alcuni gruppi locali tradizionalmente legati alla kermesse fare un passo indietro, tanto da rendere noto un comunicato stampa in base al quale professavano di non volere partecipare all’evento per via del poco spazio concesso loro nell’ambito della manifestazione, per questa nuova edizione tutto sembra essere già stato messo in chiaro. Da poco, infatti, è già stato reso noto dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, che si occupa dell’organizzazione dell’evento, che i gruppi folkloristici agrigentini sono i padroni di casa e dunque svolgeranno una parte attiva nell’edizione 2019. Per questo è stata inviata una nota ufficiale di invito a tutti i gruppi folkloristici locali, in cui viene sottolineato il loro importante ruolo nell’ambito della manifestazione, che quest’anno, peraltro, è inserita nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana.

Il loro ruolo consisterà non solo nella partecipazione alle sfilate e nell’esibizione in performance tradizionali, ma anche nel fare da padrini ai tanti ospiti noti che saranno presenti durante l’evento. Nello specifico dovranno farsi portavoce di un messaggio di arte, cultura e tradizione, esprimendo il grande valore storico della kermesse. Inoltre, in misura maggiore rispetto al passato, potranno presiedere a particolari eventi collaterali di festa, formazione e aggregazione, divulgando il loro grande patrimonio musicale, coreutico e canoro. Previsto, inoltre, il rafforzamento dei momenti destinati alle loro esibizioni.

Sempre nella stessa nota, il Direttore del Parco Archeologico Giuseppe Parello ha espresso l’augurio che tutti i gruppi folkloristici locali possano dare l’adesione al programma della Festa del Mandorlo in Fiore 2019, in modo da arricchire la kermesse restituendole il suo naturale patrimonio tradizionale da sempre tutelato dai gruppi agrigentini.

Intanto si continua a lavorare al programma, che prevede la tradizionale apertura della kermesse con il Festival Bambini del Mondo, previsto da giorno 1 marzo fino al 5 marzo, e il proseguo con il Festival Internazionale del Folklore, che si aprirà sempre il 5 marzo con la consueta Accensione del Tripode e terminerà domenica 10 marzo con lo spettacolo finale e la premiazione.

Anche quest’anno il Palacongressi Empedocle sarà il cuore pulsante della manifestazione, nella struttura del Villaggio Mosè si terranno infatti le esibizioni dei gruppi e i Pomeriggi del Mandorlo con l’accoglienza dei gruppi, i laboratori creativi per bambini, i laboratori interculturali, i laboratori del gusto, le mostre e i concerti. Previsti anche momenti di spettacolo e laboratori per ragazzi al Teatro della Posta Vecchia e a Girgenti con l’iniziativa denominata Pomeriggi giurgintani che include focus su danze, laboratori e attività volte alla riscoperta del patrimonio culturale promosso dalla kermesse.

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Consigli per vacanze in montagna

vacanze in montagna

Ci sono gli irriducibili estimatori del mare e chi invece preferisce di gran lunga la montagna, magari sia in inverno che in estate.

Se vuoi programmare delle memorabili vacanze in montagna ecco alcune cose che è bene sapere e qualche spunto che potrà probabilmente tornarti utile. Per prima cosa, se cerchi consigli per vacanze in montagna sul sito Viaggi Estate ne trovi di validi e sempre aggiornati. Internet si rivela una preziosissima fonte di informazioni, consigli ed opinioni su praticamente qualsiasi cosa e le vacanze in montagna non fanno certo eccezione. online si trovano tante informazioni interessanti sulle diverse mete, sulle strutture ricettive, i sentieri, le attività da fare e molto altro ancora, ma andiamo per ordine.

Le migliori località montane per vacanze estive

Vuoi sapere quali sono i migliori posti dove passare l’estate in montagna?

Molto dipende come ovvio dal tipo di vacanza che hai in mente, viaggi da solo, con amici, con la famiglia, ti vuoi rilassare o scatenare?

Iniziamo dalle vallate Dolomitiche, che sono la destinazione ideale per chiunque desideri conciliare attività all’aria aperta e relax. In questi suggestivi luoghi è possibile provare l’ebbrezza di sport estremi, come l’arrampicata in condizioni decisamente impegnative, ma anche rilassarsi e concedersi il tanto desiderato riposo immersi nel verde e gustandosi paesaggi mozzafiato.

Per i più sportivi e avventurosi segnaliamo che il fiume Noce che scorre impetuoso nel cuore della Val di Non è la location perfetta per praticare il kayak e rafting, attività sempre più apprezzate dai più giovani, ma non solo. Se alle passeggiate, le arrampicate o gli sport acquatici preferite la bicicletta, sappiate che a 1.800 metri di quota a Livigno è possibile trovare tantissimi percorsi per la mountain bike, ma anche laghi e piscine dove rilassarsi, divertirsi e rinfrescarsi, senza minimamente rimpiangere il mare.

A Les Deux Alpes stazione sciistica francese situata a 3.600 metri e a due passi dal confine italiano, è possibile sciare anche in estate, in attrezzati snowpark, aperti in genere solo la mattina, ma non mancano naturalmente occasioni di svago anche in orario pomeridiano, serale e notturno, per chi vuole godersi al massimo ogni istante della sua vacanza montana.

Come hai visto le opportunità per passare delle memorabili vacanze in montagna, anche nel periodo estivo non mancano di certo, per scegliere la tua destinazione è molto importante però avere ben chiare le tue esigenze. Ci sono località perfette per un viaggio in famiglia, altre ideali per passare dei giorni di svago con gli amici più cari, altre ancora per un romantico fine settimana con la propria metà.

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Consigli per un magico viaggio a Disneyland Paris

disneyland paris minnie

Disneyland Paris, la versione europea del colossale parco divertimenti americano di Disneyland è un luogo veramente magico, facilmente e rapidamente raggiungibile dall’Italia.

Il parco offre numerose occasioni di divertimento per grandi e piccini, ma non sempre è facile orientarsi tra decine di attrazioni diverse.

 

Nel corso della giornata poi ci sono sempre vari spettacoli e parate, in genere ad orari prefissati, pianificare la propria visita è quindi fondamentale per massimizzare la propria esperienza e sfruttare al meglio il tempo che si ha a disposizione, che in molti casi come ben sappiamo è piuttosto risicato.

Disneyland Paris è veramente un luogo speciale, dove tutti possono tornare un po’ bambini, per gustarselo al meglio bisogna però evitare di sprecare il proprio tempo, risorsa assai preziosa quando si è in vacanza o comunque ci si ritaglia una pausa da dedicare ad un po’ di svago, magari con amici o famiglia.

Per chi ne ha la possibilità è senza dubbio consigliato stare più di un giorno al parco, così da potersi gustare un maggiore numero di attrazioni e spettacoli, con l’opportuna tranquillità.

Il parco divertimenti di Disneyland permette di dormire negli hotel ufficiali Disney o in grandi resort convenzionati, a pochi passi dallo tesso, come il Marne la Vallée.

Naturalmente è anche possibile optare per un albergo o un appartamento in centro a Parigi.

 

Raggiungere il parco non sarà poi un problema e in questo modo si avrà anche l’opportunità di scoprire le tante incredibili bellezze ella capitale francese.

Per mangiare a Disneyland Paris e dintorni, ci sono fast food e ristoranti di vario tipo, se scegliete quelli interni al parco potreste pranzare accanto ai più noti personaggi Disney, una variabile non da poco, in particolare se avete bambini con voi.

Anche i trasporti sono una cosa a cui prestare la giusta attenzione, Disneyland Paris è ben collegato al centro della città di Parigi, se arrivate in aereo dall’Italia non dovreste avere difficoltà a raggiungere il parco, troverete con facilità indicazioni semplici da seguire e il personale di qualsiasi hotel o ristorante potrà aiutarvi, ad ogni modo è bene partire preparati, pianificando i propri spostamenti già dall’Italia, senza lasciare nulla al caso.

Se avete la fortuna di avere diversi giorni da dedicare alla vista dell’universo disneyano potete invece “improvvisare”, facendovi guidare dalle sensazioni, dalle emozioni e dalla curiosità del momento, senza troppa programmazione o piani da seguire, insomma tornando un po’ bambini.

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Eroica Fenice: Testata Campana da Tenere d’Occhio

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Tra le realtà emergenti campane, c’è una testata che fa della sinergia tra suoi giovani (spesso giovanissimi) articolisti, la qualità e l’originalità dei contenuti, oltre che nella precisione e rapidità nello stare sul pezzo, il suo punto di forza e di unicità.

 

Stiamo parlando dell’Eroica Fenice, giornale web fondato da Marcello Affuso e Giuseppina Iervolino, entrambi docenti di materie umanistiche, la cui storia è un ottimo esempio di come da piccole ma necessarie ribellioni possano nascere nuove fantastiche realtà.

 

Era il 2012 quando entrambi lavoravano da diversi mesi per un giornale universitario di grandi prospettive e con diverse redazioni sparse per tutta Italia.

Quell’ingranaggio perfetto all’esterno nascondeva però tante dinamiche farraginose e perverse al suo interno: una gestione dispotica, arrogante e incapace di accogliere i bisogni e le esigenze degli articolisti – per lo più studenti universitari - che accecati dalla promessa di una futura retribuzione e dei patenti da pubblicisti, lavoravano a testa basta e senza mai alcuna gratificazione.

Affuso e Iervolino, che da poco avevano creato un nuovo polo nel napoletano di cui erano stati designati come i principali responsabili, stanchi e preoccupati per la sorte dei nuovi adepti presero una decisione istintiva quanto inaspettata. Ammutinamento di massa. Era finito il tempo dello sfruttamento, bisognava cambiare regime. Lasciata la testata, la redazione, rimasta quindi senza sito, decise allora di aprire un blog, in segno di rivalsa e di riscatto.

Così, dalle ceneri, emerse una Fenice eroicamente sopravvissuta e più viva che mai.

 

Da piccolo blog di nicchia a giornale riconosciuto e apprezzato.

Media partner di importanti festival – come quello della musica di Brescia - e presente con microfoni e fotocamere a rassegne, concerti, spettacoli teatrali ed eventi gastronomici, l’Eroica Fenice è riuscita dove molti falliscono: nel dare continuità ad un sogno.

Sono passati 7 anni e i due, infatti, oggi ancora ci lavorano quotidianamente.

Nessuna ansia, pochi articoli mensili richiesti ai collaboratori e tantissime occasione di accredito, oltre che di convivialità.

Eroica Fenice ha lanciato un nuovo modello di giornalismo, basato sull’umanità, sul gruppo e sul lavoro di squadra. Un esempio raro e sicuramente da imitare.

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Sicily2do: il portale di escursioni nel territorio agrigentino

vista della scala dei turchi

Verrà presentato giovedì 28 giugno alle 11, presso la sede di Confcommercio di Agrigento in via Imera 223, il nuovo progetto Sicily2do, il portale di escursioni giornaliere garantite nel territorio agrigentino.

Sicily2Do offre la possibilità di scegliere tra numerosi tour ed escursioni non convenzionali ad Agrigento e in provincia, con itinerari sempre nuovi e favorendo la conoscenza dei luoghi più caratteristici e imperdibili del territorio siciliano.

I tour comprendono attrazioni e località sempre diverse e coinvolgenti: paesaggi rurali e marittimi, arte, storia, cultura e le tradizionali eccellenze culinarie regionali. Il catalogo, inoltre, è in continua evoluzione e costantemente si arricchisce di nuove ed emozionanti travel suggestions.

La mission di SICILY2DO è quella di accompagnare i turisti verso luoghi ed esperienze.

 

Tra le proposte, la visita guidata della suggestiva Valle dei Templi. Partendo dal Tempio di Giunone si attraversa la Via Sacra e passando dalla necropoli paleocristiana si arriva al Tempio della Concordia, uno dei templi meglio conservati del mondo greco. Proseguendo si visiteranno il Tempio di Ercole, i resti del Tempio di Zeus e il Tempio di Castore e Polluce, simbolo della città.

Il tour per la scoperta della vera Vigata: visita guidata dei luoghi che hanno ispirato Andrea Camilleri, la Vigàta de “il Commissario Montalbano”. Dopo una breve sosta a Villaseta (il ladro di merendine), proseguimento per Vigàta, passando dalla “mannara”. Sosta al porto per ammirare la vista di Vigàta dal mare. Passeggiata nel centro di Vigàta. fino alla Salita Granet e al Caffè Vigàta con riferimenti alle varie opere di Andrea Camilleri che vi sono ambientate. Visita della Torre di Carlo V.

Visita guidata al Farm di Favara: esplorazione del centro storico: Piazza Cavour, la Piazza principale, su cui si affacciano diversi palazzi nobiliari, Castello Chiaramonte (solo esterno), Biblioteca Comunale, Chiesa del rosario e museo della mandorla, Marzipan. Trasferimento a Farm Cultural Park, un centro culturale indipendente, situato all’interno dei SETTE CORTILI, nel cuore del centro storico, un tempo semiabbandonato. Concludendo con la degustazioni di dolci tipici o aperitivo.

Passeggiata per il centro storico di Agrigento: si procede lungo la Via Atenea, visita del monastero di Santo Spirito, della Chiesa di S. Lorenzo, di piazza Purgatorio e dell’ingresso dell’ipogeo del Leone. Proseguimento per Piazza San Giuseppe e visita della Chiesa di San Giuseppe, del collegio dei Padri Filippini e dell’atrio del palazzo del municipio.

Appuntamento alla Scala dei Turchi: la scultura rocciosa di bianchissima marna calcarea, che si erge a picco sul mar mediterraneo. Si resta incantati dai colori che la natura ci dona grazie al contrasto del bianco delle rocce che luccicano baciate dal sole, con il blu del mare.

Visita guidata dell’area romana dell’antica agorà, con l’ekklesiasterion , l’oratorio di Falaride e l’area del tempio romano, la Chiesa di San Nicola e il museo archeologico la cui esposizione si articola in 18 sale e in due sezioni distinte e complementari. La sala Zeus, con il telamone e la ricostruzione del Tempio di Giove e lo splendido Efebo, completano una visita imperdibile dell’antica Akragas.

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C’è vita in Via Atenea?

cartolina d'epoca via atenea agrigento

Domenica 24 giugno a partire dalle ore 17 la via Atenea si riempirà di arte, colori, musiche e sapori con un evento che propone la riscoperta della nostra via maestra.

 

“I nostri pittori daranno vita ad una estemporanea di pittura e trasformeranno la via atenea in un museo all’aperto! Il tutto allietato da esibizioni di gruppi folk e degustazioni di prodotti tipici. Una sfilata di auto d’epoca ci porterà in un’atmosfera da sogno! Partecipate anche voi per trascorrere una domenica piacevole e divertente alla riscoperta di antiche atmosfere. Evento organizzato da Centro Studi Erato, Tommaso Messina, Caf Lab , Emisport, Enotria , Amici della via atenea, Emisport, A Sud arte Contemporanea, Q Art & Craft, Culturart, Asso Turismo”

 

Si tratta del primo appuntamento nella via maestra della città di queste nuova estate.

E’ intenzione di diverse associazioni cittadine promuovere eventi di ogni genere in Via Atenea e di recente in un incontro tra associazioni organizzato dall’amministrazione comunale si sono gettate le basi per un calendario di iniziative che si realizzeranno nel centro storico nel tentativo di richiamare soprattutto i turisti a scoprire anche questa parte della città. I commercianti agrigentini hanno dato la propria disponibilità a coinvolgersi nel programma turistico estivo.

L’offerta culturale e turistica nel centro storico si è arricchita particolarmente negli ultimi anni, grazie ad associazioni come Mudia, promossa dalla Curia arcivescovile, per la conoscenza e la valorizzazione del patrimoni artistico-religioso e Spazio Temenos, presso le chiese sconsacrate di San Pietro e San Lorenzo-Purgatorio.

Nonostante la chiusura di non pochi esercizi commerciali, la via Atena continua non vuole morire e le iniziative di questa estate nascono nel segno della sua rinascita.

La strada principale del centro storico presenta palazzi e chiese di grande interesse storico e di recente in un libro intitolato “Storia della via Atenea”, edito da Amazon, curato dallo storico Elio Di Bella viene riscostruita la storia di questa antica arteria cittadina.

Oltre duecento pagine di testo, immagini 50 raccontano la storia della via Atenea, la strada maestra di Agrigento.

Possiamo trovarlo Su Amazon in ebook o cartaceo presso le librerie Tuttolomondo in via Mazzini, la libreria “Il mercante dei libri” in via Atenea o all’edicola di Angelo Veneziano in piazza Vittorio Emanuele ad Agrigento.

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