Graziella Spina: colei che guida attraverso la storia

Vi presentiamo la Dott.ssa Graziella Spina, guida turistica abilitata che ci parla del suo lavoro (che poi è anche la sua passione)… 🙂

 

Salve… ti va di presentarti?

Salve, mi chiamo Graziella Spina e ho quasi 42 anni. Sono una donna come tante, che cerca di conciliare un marito, due bimbi piccoli, una di 4 l’altro quasi di 3 anni, una casa e… fortunatamente un lavoro!

 

Cosa fai nella vita?

Nel passato ho svolto diversi lavori, spaziando dal mondo dell’insegnamento a quello del turismo, grazie anche ai diversi titoli di studio che ho conseguito (tre diplomi, una laurea, diversi corsi di formazione). Comunque da 12 anni mi dedico quasi esclusivamente a quella che è da sempre stata la mia passione, ovvero la storia e l’arte. Sono infatti una guida turistica autorizzata della Regione Sicilia.

 

Ti va di spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?

E’ un lavoro che forse non tutti conoscono nella sua vera essenza… Spesso, quando dico di essere una guida mi si dice: “Bello! Ti divertirai un sacco a portare in giro le persone!”. Sì, mi diverto anche, ma la guida non è solo chi fa divertire la gente, per quello ci sono gli animatori turistici! La guida turistica è una figura professionale specializzata, che accoglie le persone nel sito da illustrare e li accompagna alla scoperta di un mondo dimenticato e spesso sconosciuto, che però continua a vivere in una dimensione diversa dalla nostra. Io, nello specifico, mi trovo a vivere questa “dimensione” nella Valle dei Templi, dove accompagno gruppi di turisti dal 2005.

 

Come è nata questa passione?

Da sempre il mondo della cultura classica mi ha affascinato, un mondo in cui lo spirito umano ha saputo esprimere al massimo la propria essenza in tutti i campi dello scibile, dalla filosofia alla matematica, dalla letteratura all’architettura. E ad Agrigento, in particolare, l’architettura classica greca ha raggiunto il suo massimo splendore nelle costruzioni templari e non solo…
Quando accolgo i miei gruppi di visitatori ed entro nel sito, mi sento catapultata in un’altra realtà, sento di rivivere in quell’epoca, di respirare quell’aria intrisa di profumo di ulivi, che anche allora sicuramente, con le loro fronde, offrivano protezione dalla calura estiva ai visitatori del tempio…quell’aria oggi intrisa di profumo di mandorli e di brezza che spira dal nostro “mare africano”e che fa da cornice a questo incantevole posto fuori dal mondo. Quando racconto la nostra storia cerco di far rivivere alle persone che ho davanti quel mondo ormai scomparso, di cui le nostre vestigia testimoniano ancora la grandezza e lo splendore; cerco di far capire che la perfezione di un tempio classico era lo specchio della concezione della vita e del mondo di allora; che le astruse formule matematiche che stanno dietro alla facciata del tempio si ispirano alla perfezione della natura; quando racconto qualche episodio della mitologia cerco di far notare che alla base c’è sempre un l’elemento concreto o reale che possiamo rapportare al mondo moderno; quando, nel corso della nostra passeggiata nella storia e nella cultura, passiamo dalle testimonianze greche a quelle ellenistiche e ancora romane e cristiane, faccio notare che il nostro passato non è morto, ma continua a vivere non solo nelle nostre rovine, ma nell’evoluzione stessa del genere umano, che con i suoi corsi e ricorsi storici, dovrebbe insegnarci a guardare indietro per andare avanti, a fare delle rovine del passato le fondamenta del futuro. Vi assicuro che non c’è niente di più gratificante che ricevere dai propri clienti, alla fine della visita, i ringraziamenti non per avergli fatto vedere il sito, ma per averglielo fatto “vivere”.
Ho sempre pensato che nella vita sia giusto cercare di fare quello che più ci piace e ci gratifica; purtroppo non tutti hanno questa possibilità. Io mi sento molto fortunata per essere riuscita a fare della mia passione il mio lavoro, ed è questo che fa la differenza. Essere guida è prima di tutto un modo di essere e di pensare, e poi è anche una professione. Nessuno apprezzerebbe una persona che spiega a “macchinetta” la storia di Akragas o la struttura architettonica del tempio della Concordia…per quello ci sono le audioguide o i libri sul sito. Noi “guidiamo” le persone attraverso la storia, rendendole non meri spettatori ma protagonisti di questo viaggio!
Detto ciò, è vero anche che mi diverto, perché nelle 2 ore di visita che trascorriamo insieme al gruppo si instaura uno strano rapporto tra il gruppo e la guida. La guida è quasi sempre un siciliano, ed è risaputo che in noi è insita questa vena ironica che fa da sottofondo alle spiegazioni e che talvolta le alleggerisce. Anche questo è apprezzato dai visitatori, soprattutto stranieri. Lo dico per esperienza diretta, poiché io lavoro quasi esclusivamente con gruppi in lingua tedesca, che costituiscono un pubblico, sì molto esigente, ma altrettanto gratificante.
Queste persone che organizzano le loro vacanze nella nostra isola vogliono conoscerci a 360°, vogliono conoscere le nostre origini, la nostra storia, ma anche il nostro presente, il modo di vivere della gente comune, cosa mangiamo, cosa coltiviamo, quanto guadagniamo, come viviamo insomma.
Va bene… arrivano i turisti e tu li vai a prendere all’aeroporto ? Ci spieghi la differenza tra i due ruoli? Nello specifico, accogliere il gruppo all’aeroporto e dare un quadro generale sulla nostra cultura isolana è compito dell’accompagnatore turistico, che accompagna appunto il gruppo durante tutto il viaggio. Infatti, cosa che forse non tutti sanno, c’è una sostanziale differenze tra guida e accompagnatore turistico, come specificato anche dalla Legge regionale n.8 del 3 maggio 2004. Questa legge, agli articoli 1 e 4, delinea le figure e i compiti di guida e accompagnatore:

ARTICOLO 1
Definizione della professione di guida turistica

  1. E’ guida turistica chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite a siti paesaggistici e naturalistici ed a beni di interesse turistico quali monumenti, opere d’arte, musei, gallerie, scavi archeologici, illustrandone le caratteristiche culturali, storiche ed artistiche. La professione di guida turistica disciplinata ai sensi della presente legge corrisponde ad attività di guida specializzata.

ARTICOLO 4
Definizione dell’attività di accompagnatore turistico

  1. E’ accompagnatore turistico chi, per professione, accoglie o accompagna singole persone o gruppi di persone durante viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero per curare l’attuazione dei programmi di viaggio predisposti dagli organizzatori e assicurare i necessari servizi di assistenza per tutta la durata del viaggio, fornendo, inoltre, informazioni significative di interesse turistico sulle zone di transito, al di fuori dell’ambito di competenza delle guide turistiche.

 

Anche se oggi la materia turistica dal punto di vista legislativo è in continua evoluzione, in parte anche per allinearsi alle direttive liberali europee, che tendono appunto a liberalizzare questa professione senza più limiti geografici provinciali, questi due articoli esistono ancora oggi. Cerco di spiegarmi meglio: in tanti stati dell’Unione europea ad oggi non esiste legge in materia turistica, ovvero, non esistono figure formate dal punto di vista professionale per svolgere questo lavoro; ad esempio, arrivano spesso insieme al gruppo straniero figure indefinite che accompagnano il gruppo stesso(loro si definiscono accompagnatori, che da noi, per la nostra legge, non sono tali). Quindi, almeno da questo punto di vista l’Italia è molto avanti rispetto all’Europa. Su questo discorso potrei scrivere fiumi si parole, perché, come dicevo poc’anzi, questa è una materia in continua evoluzione, ad esempio io che sono vincitrice di concorso bandito dalla Regione Sicilia nel 2004, nasco come guida provinciale, negli ultimi anni , con la liberalizzazione, non esistono più gli ambiti provinciali e quindi sono ad oggi guida regionale.

 

Che percorso formativo consiglieresti a chi volesse seguire le tue orme?

Oggi per fare la guida turistica bisogna essere in possesso di una laurea, parlare fluentemente almeno una lingua straniera e partecipare ad un concorso bandito dalla Regione con cadenza biennale. Si entra così in possesso di una abilitazione alla professione di guida.
Inutile aggiungere che per fare questo lavoro è necessario amare la storia, l’arte, l’architettura, bisogna essere in grado di relazionarsi a un pubblico più o meno vasto, avere una buona dialettica, saper comunicare con leggerezza ma incisività…e queste cose purtroppo non ce le insegnano a scuola…si può essere vincitori di concorso, ma poi subentra la “selezione naturale”: se non riesci a trasmettere, se non arrivi al pubblico, hai vita breve…conosco tante persone che hanno una conoscenza e una cultura invidiabile, ma se non riesci a trasmetterla è tutto solo materia morta.

 

Come attrazioni turistiche qual è la più “gettonata”?

Nella nostra provincia ci sono tantissime attrattive che i visitatori apprezzano tanto, a partire dalla valle dei templi che, ovviamente è il sito più visitato. Spesso anche noi cerchiamo di indirizzare i visitatori a scoprire di più della nostra provincia, come la scala dei turchi o il teatro greco di Eraclea, o anche a riscoprire i centri storici dei paesi che gravitano intorno ad Agrigento, ad esempio negli ultimissimi anni è rifiorita Porto Empedocle con le varie opere di miglioramento della zona del porto, o anche Favara che ha subito una profonda trasformazione grazie all’opera e ad investimenti di privati. Ma senza allontanarci da Agrigento, è cosa alquanto risaputa che quasi tutti i turisti che arrivano alla valle non proseguono la visita nel nostro centro storico. O almeno così era fino a poco tempo fa, perché stranamente una città dalla forte vocazione turistica non era attrezzata a ricevere visitatori. In questo senso, ultimamente si è cercato di promuovere iniziative per portare gente al centro, come ad esempio mettere la segnalazione turistica che è da sempre stata una pecca di Agrigento ed anche una delle lamentele più frequenti.

 

Sempre come attrazione turistica… qual’è la “scoperta” più bella per un turista?

Chi vede il centro storico, chi passeggia per la via Atenea e si inerpica su per gli stretti vicoli che si aprono sulla “strada maestra” rimane affascinato dalle viuzze, dai cortiletti, dai panni stesi che riportano indietro tempo… e senza che te lo aspetti spunta un ristorantino dove magari gustare una buona pasta alla norma o perché no, una pepata di cozze! E se si vuole gustare qualcosa di ancora più tipico allora suggerirei al mio turista di fermarsi in un qualsiasi bar a gustare un arancino al ragù o, se si preferisce il dolce, un cannolo alla ricotta! Chiunque abbia ricevuto questi piccoli suggerimenti ancora pensa ad Agrigento con l’acquolina in bocca e… la malinconia nel cuore. Chi vede e vive Agrigento una volta, ne serberà un indelebile ricordo per tutta la vita.
Spero di non aver annoiato nessuno dei lettori, ma parlare di ciò che amo mi fa perdere la cognizione del tempo e dello spazio…

 

Se qualcuno volesse contattarti puoi lasciarci i tuoi recapiti?

Per ogni suggerimento, chiarimento o semplicemente per una passeggiata “Storica” potete contattarmi

Dott. ssa Spina Graziella
cell. +39.339.6580808
email: [email protected]
www.agrigentoguide.org

 

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.