Siciliano Sono Band: Un Pop Adrenalinico Dai Ritmi Siciliani

I “Siciliano Sono” rappresentano una delle realtà musicali emergenti di maggiore spicco.

La band è nata ad Agrigento nel 2009 da un’idea del cantautore Biagio Marino.

La loro carriera inizia in giro per la Sicilia, dove esce nell’estate del 2012 il loro primo disco intitolato “Siroko”, cioè Scirocco.

L’album riscuote subito grande apprezzamento di pubblico e critica.

Nel 2015, invece, la band intraprende un nuovo progetto dal titolo “Mundo Malo”, in cui sono anche presenti quattro tracce in lingua spagnola.

Ne segue il “Mundo Malo Tour” che vanta all’attivo più di cinquanta concerti in Italia e in Europa.

La loro musica si distingue per essere un pop adrenalinico con ritmi latini e tropicali combinati a quelli più tradizionali del Sud Italia.

Lo spettacolo che sanno offrire al pubblico è incalzante, divertente e ballabile.

Abbiamo chiesto loro di rispondere alle nostre domande in modo da farci sapere qualcosa di più della loro band.

Senza dubbio l’essere siciliani influenza tantissimo la vostra musica. Cosa in particolare vi ispira della Sicilia?

Dalla Sicilia veniamo ispirati sia dalle cose positive che negative. Attraverso la musica raccontiamo la visione del mondo del siciliano.

Com’è nato lo stile particolare che caratterizza la vostra musica?

Nasce attraverso un mix di diversi elementi stilistici. I nostri punti di riferimento sono stati sempre all’estero, continuiamo ad essere siciliani anche in questo, assorbendo continue influenze altre che scaturiscono poi in una musica semplice e immediata. Ci rivolgiamo al popolo, alla gente comune e non ai critici musicali.

Il vostro primo disco, che richiama suoni, culture ed essenze diverse che si mescolano, si intitola “Siroko” cioè Scirocco. Indubbiamente si tratta di un forte richiamo alla Sicilia, ma perché avete scelto proprio questa parola per il vostro primo album?

Scirocco è un vento caldo che avvolge il mediterraneo e la Sicilia. Quello che viviamo quando c’è lo scirocco è quello di stare “immobili” perché altrimenti suderemo di più muovendoci. Ecco quel momento in cui ti fermi per non sudare ti dà la possibilità di “ragionare” (anche se grondi di sudore) di lamentarti su come si evolvono i fatti di vita quotidiana, imprechi contro chiunque per le cose che vanno male, ma nonostante ciò rimani lì fermo per paura di muoverti e non puoi che rassegnarti e sperare.
Siroko racconta l’incanto per le bellezze della nostra terra, le azioni e le mancate azioni del siciliano nei confronti della sua terra.

Perché avete scelto di inserire nel vostro progetto “Mundo Malo” quattro tracce in lingua spagnola?

Lo spagnolo è una delle lingue più parlate al mondo e la cultura siciliana è stata fortemente dominata storicamente dalla presenza iberica nell’isola. Ciò ha influenzato anche l’evoluzione del dialetto siciliano che risente del periodo spagnolo. Inoltre la cultura musicale spagnola, a differenza di quella italiana, si apre maggiormente alle nostre esigenze stilistico-musicali e questo ci permette di affacciarci ad un mercato musicale più eterogeneo.

Vi aspettavate tanto successo pur partendo da una piccola realtà come Agrigento?

Lavoriamo per quello, non conta tanto il fatto della realtà piccola, ci aiuta indubbiamente a mantenere i piedi per terra. Il nostro lavoro è orientato ad un raggiungimento di un successo più alto. Però sai la musica poi tocca confini a te impensabili…

Quali difficoltà avete dovuto superare per potervi fare conoscere anche all’estero?

Le difficoltà primarie sono prevalentemente economiche. Investire all’estero per una band come la nostra significa andare incontro a delle spese che riguardano prevalentemente le attività organizzative, gestionali e strategiche. Ciò che siamo è sia merito della nostra qualità dello spettacolo musicale, che curiamo puntigliosamente in ogni parte, ma anche dal lavoro dietro le quinte che molti non vedono.

Quali sono i messaggi principali che volete portare con le vostre canzoni?

Le canzoni che fin ora ho scritto e composto insieme alla mia band rivolgono lo sguardo prevalentemente alla quotidianità, ad una realtà sociale in cui poi alla fine si rivede ogni persona. E così che le mie storie sono le storie di tutti. Tutto diventa universale. Facciamo quello che dobbiamo fare: musica con il cuore.

Durante il Mandorlo in Fiore di quest’anno vi siete esibiti in piazza Cavour.

D’altronde quale migliore connubio se non l’incontro tra i ritmi incalzanti della tradizione del Sud Italia e della Word Music, combinati a contaminazioni sonore gitane, che caratterizza la vostra musica e il Festival Internazionale del Folklore.

Quale particolare ricordo legato a quell’evento vi è rimasto?

Indubbiamente il più bel ricordo e inaspettato è stato quello di aver visto un’intera piazza che cantava le nostre canzoni e si divertiva. La nostra Fiesta Total ha colpito nel segno. Il nostro pubblico in quell’occasione ha dimostrato di avere una cultura musicale pari a pubblici ben più blasonati, un pubblico eterogeneo e al pari di un festival in Europa.

In che modo la musica può, a vostro parere, favorire la fratellanza e la solidarietà tra i popoli?

La musica non ha mai creato rivalità fra i popoli, è un’arte che fa dell’unione la sua forza. Le note musicali sono 7 ma attraverso queste puoi creare infinite melodie. Alcune si assomiglieranno tra loro, ma è solo una percezione. In questo senso, attraverso le stesse note puoi unire e stare in armonia con il mondo. Un finito che produce un infinito. La musica è l’unica lingua universale.

E ora un’ultima domanda. Quali sono i vostri prossimi progetti musicali?

Abbiamo appena concluso una tournée in giro fra le più belle piazze di ogni provincia della Sicilia e non; subito dopo ci siamo messi a lavoro a perfezionare il nostro spettacolo grazie all’aiuto di Adrià Salas Viñallonga cantante de La Pegatina, band di Barcellona molto famosa in spagna.

Condividi:

Laura Danile, Tra Archeologia E Turismo Ecco “Agrigento Family Tour”

laura danile al tempio di zeus ad agrigento

Laura Danile, agrigentina, è un archeologo e guida turistica.

Attività al tempio della concordia di Laura Danile Family Tour
Attività al tempio della concordia di Laura Danile Family Tour

Dopo tanti anni di studio in biblioteca, di ricerca e di scavi sia in Italia che in Grecia, è tornata ad Agrigento e adesso si occupa di organizzare family tour; così, grazie a questo lavoro, condivide la sua passione per la storia e l’amore per i luoghi in cui è nata con le famiglie e, in particolare, con i bambini.

L’abbiamo intervistata per saperne di più circa il suo affascinante lavoro.

 

Laura, potresti spiegare nello specifico ai nostri lettori in cosa consiste “Agrigento Family Tour”?

E’ un servizio rivolto alle famiglie che possono progettare insieme a me il loro itinerario ad Agrigento e trasformare la visita alla valle dei templi e al museo archeologico in un momento di apprendimento ludico, per giocare e imparare allo stesso tempo. Ogni percorso è una esperienza interattiva in cui tutti siamo protagonisti e attori. In relazione all’età dei bambini è possibile scegliere diversi tipi di itinerari, legati ad aspetti che possono coinvolgere e affascinare maggiormente bambini o adolescenti. Inoltre spesso mi chiedono consigli su dove andare, dove dormire e come organizzare la loro permanenza in città a misura di famiglia e io sono ben lieta di aiutarli.

 

Trovi che siano più curiosi e interessati i bambini o i genitori che li accompagnano?

Entrambi in modo diverso e complementare. I bambini perché qualsiasi cosa è una nuova scoperta e amano esplorare posti nuovi e conoscere nuove storie, soprattutto se in compagnia dei genitori e di un vero archeologo. Gli adulti perché possono divertirsi in compagnia dei loro figli e allo stesso tempo conoscere lo straordinario patrimonio archeologico di Agrigento che lascia tutti senza fiato.

 

Come reagiscono i bambini alla vista dei Templi?

Ne sono affascinati perché sono grandi e imponenti e fanno tante domande, le più disparate e impensabili soprattutto quando arriviamo al tempio di Zeus con i suoi giganti di pietra.

 

Qual è l’aspetto più bello del tuo lavoro?

La possibilità di condividere le mie conoscenze con viaggiatori di ogni età e in particolar modo con i più piccoli e di avere l’impressione di costruire un passato tra il presente e il passato, restituendo all’antichità colori, odori, suoni.

 

Laura Danile Family Tour al Tempio della Concordia
Laura Danile Family Tour al Tempio della Concordia

Qual è l’esperienza legata ad Agrigento Family Tour che ricordi con maggiore piacere?

Ogni family tour è un ricordo piacevole che contribuisce a darmi la carica per andare avanti in questo lavoro e mi sprona a migliorarmi sempre.

 

Quanto conta la preparazione e quanto, invece, conta la passione e l’amore per la propria terra nel tuo lavoro?

Direi che la preparazione è quello che può fare la differenza. Un archeologo ha alle spalle tanti anni di studio, di viaggi e visite a musei e siti archeologici ma soprattutto ha acquisito un metodo di ricerca rigoroso. Cerco di essere costantemente aggiornata e di aggiungere sempre nuovi tasselli riguardo alla comunicazione, alla pedagogia del patrimonio, all’archeologia pubblica perché lavorare con i bambini è un lavoro serissimo, che richiede una progettazione accurata e dettagliata. La passione per la mia terra e per la sua storia è certamente alla base di tutto ed è quello che mi spinge a migliorare sempre e a trovare nuovi modi per valorizzare questa bellissima isola.

 

Sei stata per diverso tempo fuori da Agrigento. Che cosa ti ha spinto a ritornare qui?

La voglia di poter mettere a frutto la mia esperienza nella mia città, per contribuire in piccola parte alla sua crescita. Agrigento ha un enorme patrimonio archeologico e mi sembrava impossibile non poter lavorare qui e dover andar lontano per svolgere la mia professione. Onestamente a quel tempo immaginavo che avrei lavorato sul campo, a scavi, studio e ricerca e invece pian piano ho intrapreso anche questa strada parallela che oggi rappresenta la parte principale del mio lavoro e che mi piace moltissimo. Lavorare con i bambini mi dà molta soddisfazione e mi fa sentire parte attiva della società.

 

Da guida turistica hai certamente il polso della situazione per ciò che riguarda il turismo nel nostro territorio. Cosa puoi dirci al riguardo? Che margini di miglioramento ci sono in questo ambito che dovrebbe essere fondamentale per l’economia di Agrigento e provincia?

Credo che ci siano buone prospettive di crescita e che il trend sia positivo grazie al lavoro di tanti professionisti che negli ultimi anni stanno trasformando Agrigento in una destinazione importante, fatta di incontri con la gente del posto e di un lento viaggio per scoprirne la bellezza dalla costa all’interno. Ci sono ampi margini di miglioramento in termini di promozione turistica, di accoglienza e di servizi ai viaggiatori e credo che dovremmo puntare tutti su questo settore a vari livelli perché la vera ricchezza del nostro territorio è nella sua storia millenaria e nel suo territorio ricco di tanti aspetti che attendono di essere valorizzati.

 

Per motivi di studio e lavoro sei stata anche in Grecia a fare scavi archeologici. Cosa pensi che abbia in più o in meno la Valle dei Templi di Agrigento rispetto alla realtà archeologica e turistica greca?

Amo la Grecia e la considero la mia seconda casa e per un archeologo classico è come il paese delle meraviglie ma Agrigento certamente non ha nulla da invidiare ad altri importanti siti archeologici della madrepatria, è un sito molto ricco, immerso in un paesaggio rigoglioso costellato di ulivi secolari, mandorli, pistacchi e dalla storia millenaria.

 

Agrigento ospita ogni anno il Festival Internazionale del Folclore e il Festival Internazionale I Bambini del Mondo, che senza dubbio rappresentano un’attrattiva di fondamentale importanza per il nostro turismo. Cosa pensi della Festa del Mandorlo in Fiore?

Un appuntamento importante per la città che dovrebbe essere un evento di richiamo per viaggiatori da tutto il mondo con una promozione efficace e per tempo. Un suggerimento? Potenzierei le attività family friendly (sono di parte?)

Cell: 3478405712

eMail: [email protected]

Profilo Facebook: https://www.facebook.com/agrigentofamilytour/

Condividi:

Intervista A Salvatore Collura, Organizzatore Di “MANDORLARA” 2018

manifesto mandorlara 2018

Salvatore Collura, ideatore e organizzatore di “Mandorlara – La Sagra del Mandorlo a Tavola”, ormai giunta all’11ª edizione, ci parla della manifestazione che rappresenta uno degli eventi collaterali che accompagnerà la 73ª edizione della Festa del Mandorlo in Fiore.

Mandorlara celebra il rapporto tra la mandorla e la ristorazione di eccellenza del nostro territorio e prevede, quest’anno, la partecipazione di chef stellati e di testimonial d’eccezione, degustazioni, cooking show e menu dei ristoratori appositamente elaborati per l’occasione.

 

Lei è l’ideatore di questa manifestazione. Com’è nata “Mandorlara”? Cosa ha determinato la spinta a proporre un evento di questo tipo?

Mandorlara è nata per diversi motivi, innanzitutto nasce come un vero e proprio strumento di lavoro, cioè un menù che potesse essere proposto nei diversi ristoranti della città durante la Festa del Mandorlo e che raggiungesse il pubblico per la ricerca e la qualità dei piatti offerti per l’occasione, con lo stesso prezzo e lo stesso numero di portate. Questo, ha fatto sì sin dai primi anni che la gente comprendesse che la ristorazione agrigentina ha un suo potenziale, tutti i ristoratori sono da sempre stati liberi d’interpretare il menù secondo la loro filosofia e la loro cucina e negli anni con una media di partecipazione di una quindicina di ristoranti per quattro pietanze, abbiamo più di 600 ricette tutte originali e tutte che mettono in evidenza la mandorla come elemento fondamentale per la costruzione del piatto. Mandorlara La Sagra del Mandorlo a Tavola è pertanto, in continua evoluzione e l’introduzione del concorso tra ristoratori quattro anni fa ( unico nel suo genere in città) ha accelerato le ricerche e la voglia di far bene i propri menù. Mandorlara ha posto in evidenza la genialità dei ristoratori agrigentini, dando un posto nella scelta di destinazione verso il nostro territorio anche alla alta gastronomia agrigentina, altro obbiettivo che mi sento di dire di aver raggiunto. Spinta che registro anche nelle strutture che non hanno mai partecipato attivamente all’evento diverse strutture offrono il menù alle mandorle e persino le pizzerie propongono nella nostra primavera pizze con le mandorle. Questo per me è un grande risultato che dimostra come le scelte giuste creano indotto ed economia.

 

Quanto tempo occorre, in genere, per organizzare al meglio questo evento?

Beh questa è una domanda a trabocchetto in questa città!! Solo l’anno scorso e quest’ anno abbiamo avuto la possibilità di organizzare per tempo ogni cosa conoscendo le date della festa grazie alle programmazioni dell’Ente Parco. Quest’anno abbiamo avuto tutto il tempo necessario e già dalla prima settimana di gennaio abbiamo pronto il programma di massima, quindi il tempo che ci rimane per l’inizio dell’evento servirà solo a perfezionarlo. Il menù mandorlara sarà pronto a partire dal 15 febbraio sino alla conclusione dell’11 marzo in tutti i ristoranti coinvolti. Il concorso si svolgerà al pala congressi all’interno delle programmazione del villaggio allestito ad hoc e sarà anticipato da veri e propri show cooking i cui protagonisti saranno i ristoratori e gli studenti che giungeranno in Agrigento da tutta Italia e da un masterclass che sarà fatto dal nostro testimonial Filippo La Mantia grazie alla collaborazione del ente parco e al suo direttore.

 

Anche quest’anno il Consorzio Turistico Valle dei Templi parteciperà a Mandorlara. Quali saranno i punti più salienti di questo connubio Mandorlara - Consorzio?

Ho sempre pensato che Mandorlara dovesse coinvolgere l’intera filiera turistica agrigentina, lo stesso evento nasce con una associazione tra ristoratori, io faccio parte del consorzio fin dall’inizio sono tra i soci fondatori, e mi è sembrato normale che fosse il consorzio Turistico Valle dei Templi ad avere la paternità dell’evento. Tutti i presidenti che si sono succeduti hanno appoggiato l’evento sempre con grande entusiasmo, io sono l’ideatore ma è il Consorzio nel suo insieme a organizzare Mandorlara. Lo spunto che mette in pratica questo progetto di filiera turistica lo abbiamo centrato con il bando del 1° Concorso Nazionale “La mandorla a Tavola” rivolto a tutte le scuole alberghiere d’Italia e che sta suscitando forte interesse. In pratica con le diverse formule abbiamo creato incoming in direzione Agrigento, saranno circa 100 gli studenti che arriveranno dalle diverse regioni d’Italia e soggiorneranno in Agrigento 5 giorni, utilizzando tutti gli strumenti della filiera turistica operatori agenzie, trasporti, soggiorno, ristorazione, visite guidate e con lo strumento alternanza scuola lavoro faremo conoscere agli studenti le eccellenze produttive della nostra provincia.
Finalmente facciamo turismo concreto.

 

Quest’anno è stato istituito il 1° Concorso Nazionale per Istituti Alberghieri, intitolato “La Mandorla a Tavola”, che è rivolto agli studenti delle classi III , IV e V ovvero i corsisti serale degli Istituti Professionali Alberghieri d’Italia. Si tratta indubbiamente di un’occasione importante per promuovere il nostro territorio. Quali possono essere gli ulteriori risvolti di questo concorso?

Lo accennavo prima è una grande occasione per fare turismo, il bando prevede una serie di offerte speciali di soggiorno, messe a punto dai nostri operatori, e abbiamo avuto contatti da parecchie regioni italiane Piemonte, Liguria, Calabria, Molise, Lazio e persino la stessa Sicilia.
Il bando è rivolto a tutti gli istituti alberghieri d’Italia e prevede una vacanza altamente educativa con visite e formazione che certamente entusiasmerà tutti gli studenti. La finalità del Bando è un Concorso “ La Mandorla A Tavola” con la valorizzazione della mandorla e tutte le contaminazione gastronomiche delle diverse regioni che siamo curiosi di scoprire e che decreterà un vincitore assoluto.
E come dicevo prima è un concreto modo di fare economia nella nostra città con la sua vocazione turistica.

 

In generale, quando si parla ai ristoratori della partecipazione a Mandorlara che tipo di reazione si ottiene? C’è una certa apertura da questo punto di vista nel nostro territorio verso eventi di questo tipo?

Fermo restando che ognuno gestisce lo strumento come ritiene, di solito colgo entusiasmo nel partecipare all’evento, quest’anno abbiamo aperto anche fuori dal nostro territorio e i partecipanti saranno anche da altri paesi come Porto Empedocle, Canicatti, Campobello di Licata e persino Caltanissetta.
Ripeto l’evento è in continuo sviluppo ma l’entusiasmo è sempre colto alla grande dalla ristorazione.
Mandorlara anche quest’anno prevede una folta serie di attività. Quali sono gli appuntamenti assolutamente da non perdere di questo evento?

mandorlara 2018 agrigento festa del mandorlo in fiore

PROGRAMMAZIONE
Dal 15 febbraio al 11 marzo 2018 menù mandorlara presso le strutture aderenti
Dal 5 al 9 marzo 2018 gli istituti alberghieri ad Agrigento

Lunedì 5 marzo
ore 19,00 Palacongressi
show cooking con scuole alberghiere e ristoratori

Martedì 6 marzo
ore 19,00 Palacongressi
show cooking con scuole alberghiere e ristoratori
show cooking Gianluca Graci maestro pizzaiolo

Mercoledì 7 marzo
Palacongressi pomeriggio
show cooking

Giovedì 8 marzo
ore 9,00 Favara
Concorso scuole alberghiere presso Istituto Ambrosini di Favara
ore 19,00 Palacongressi
Master Class show cooking con il testimonial Filippo La Mantia
Premiazione concorso alberghiero

Venerdì 9 marzo
ore 9,00 Palacongressi
Finale Concorso “ Il piatto dell’eccellenza” tra ristoratori e premiazione
ore 19,00 Show cooking Sergio Sinagra presidente ass cuochi Agrigento e le lady chef

Per ciò che riguarda il 4° Concorso Enogastronomico per Ristoratori “Il piatto dell’eccellenza”, si prevede anche per questa edizione una competizione agguerrita?

Le ultime edizioni sono state entusiasmanti, e questa’anno con la presenza di un Testimonial d’eccellenza come Filippo La Mantia, prevedo che la competizione sarà ancora più interessante, ho visto in questi undici anni una continua evoluzione delle proposte legate alle mandorle e con il concorso i piatti portati al confronto con la giuria fatta da grandi professionisti hanno rilevato eccellenze che farebbero invidia persino agli stellati. E’ evidente che siamo sulla giusta strada per mettere in evidenza sia i ristoratori del nostro territorio che la loro professionalità e che diventeremo metà del gusto e non soltanto per le bellezze paesaggistiche e culturali di cui è pieno il nostro territorio.

Vorrei farvi l’elenco dei ristoratori che parteciperanno alla 11 ed. di Mandorlara La sagra del Mandorlo a Tavola e invitare la cittadinanza, i turisti, i curiosi gastronomi e comunque tutti coloro che desiderano scoprire sapori e odori del territorio a fare un grandioso percorso gastronomico presso tutte le strutture:

MENU’ PROMOZIONALE € 30,00 escluse BEVANDE

Agrigento
“AKROPOLIS” - via petrarca, 30 - TEL. 0922402861
“CAPOTAVOLA” – VIALE DELLA VITTORIA, 15 - TEL. 0922 21484
“CAPRICCIO DI MARE - VIA NETTUNO, 27 - TEL. 0922 411761
“Ginger PEOPLE&FOOD” - VIA EMPEDOCLE,19\21- TEL. 0922596151
“IL GRECALE” - VIA DELLE VIOLE, 1 - TEL. 0922411222
“KOKALOS” - VIA CAVALERI MAGAZZENI, 3 - TEL. 0922606427
“LA SCALA” - VIA ATENEA, 72 – TEL. 0922660497
“MIRASOLE” - LUNG. FALCONE BORSELLINO, 74 – TEL. 0922414469
“PITITTO RISTORANTE” - PIAZZETTA VADALA’, 2 – TEL. 092229466
“RONEY CLUB” - VIALE DELLA VITTORIA,
“TERRACOTTA” - VIA PIRANDELLO 1, - TEL. 092229742
“TRATTORIA DEI TEMPLI” - VIA PANOR. DEI TEMPLI, 15 – TEL. 0922403110

Canicattì
“ZAMU’ “ - VIALE DELLA VITTORIA 208, - TEL. 0922856944
PORTO EMPEDOCLE
“SALMORIGLIO” - VIA ROMA, 27 - TEL. 0922636613

Campobello di Licata
“La Madonnina” - VIA T. EDISON, 162 - TEL. 0922870177
CALTANISSETTA
“IL BRILLO” - Viale Regione, 198 - TEL. 0934563258

Condividi:

AT+, La Band Agrigentina Si Racconta

alcool test positivo foto di gruppoGli AT+ nascono nel 2015 come una cover band di Agrigento, ma dopo poco tempo iniziano a produrre pezzi inediti, grazie alle capacità musicali dei componenti della band e alle ispirazioni del cantante nello scrivere i testi.

 

Il nome AT+ significa “Alcool Test Positivo” ed è anche il titolo del loro primo pezzo; seguono subito dopo “Mezzaluna” e “Genti di culura”, di quest’ultimo brano realizzano un videoclip girato da Claudio Zagarini, regista noto per avere diretto video con cantanti come Paola Turci e Rovazzi.

 

Nel 2017 compongono il brano “Vero Affare” che conta 662 mila visualizzazioni. Poco dopo si esibiscono alla fiera “Sherbeth” di Palermo, riscuotendo grande successo.

 

Gli At+ hanno realizzato una prima demo e diversi video che sono presenti sul canale YouTube.

 

La band è formata da sette componenti: Alessandro Vita (voce), Martina Caldara (voce), Gero Parla (chitarra), Carmelo Moscato (batteria), Christian Versaci (basso), Antonio Lo Presti (tastiera), Angelo Pullara (percussioni e strumenti vai).

alcool test positivo foto di gruppo live

Abbiamo chiesto agli AT+ di rispondere alle nostre domande e di svelarci qualcosa in più della loro band.

 

La prima domanda ve l’avranno fatta in tanti, ma i nostri lettori sono sicuramente curiosi di sapere perché avete scelto il nome AT+, cioè “alcool test positivo”, per la vostra band.

il nome prende spunto dal fatto che siamo sempre positivi e ottimisti e la nostra musica porta tanta allegria come se fossimo sempre all’oktoberfest!

 

Com’è nata la band?

la band nasce dalla voglia di fare musica e dalla continua pressione del batterista ( Carmelo Moscato) nel realizzare una band non solo fatta di musicisti ma soprattutto da amici!

 

Com’è nata la collaborazione con il regista Claudio Zagarini che ha curato la regia del vostro brano “Genti di culura”?

Zagarini c’è stato presentato da un nostro amico, il quale avendo sentito il pezzo ed essendone rimasto entusiasta ha fatto si che lo ascoltasse anche Claudio Zagarini. Da lì, la voglia da ambo le parti di realizzare un video che esprimesse bene il significato della canzone.

 

Come definite il vostro stile musicale? Scegliete due aggettivi per descriverlo.

il nostro genere può essere definito un folk-pop. Le musiche hanno sempre qualcosa di contemporaneo legate ad una grossa fetta di sonorità mediterranea!

 

È chiaro che l’essere siciliani influenza molto la vostra musica. Cosa, in particolare, vi ispira della Sicilia?

della Sicilia ci ispira tutto, dal mare alla montagna ma anche la storia di questa terra ci travolge tantissimo e ci da sempre spunti sul quale scrivere un pezzo.

 

Quali sono le tematiche che più vi stanno a cuore e che avete trattato o intendete trattare nei vostri brani?

Come gruppo siamo molto sensibili a moltissime problematiche sia siciliane che non. Il pezzo Genti di culura parla di immigrazione, ” Caminannu parla di guerre. Fra l’altro abbiamo già composto, ma siamo in attesa di registrarle; “jechie” che tocca il tema dell’omosessualità e uno ancora più arduo il cui titolo é “Mafia”.

 

Vi siete esibiti alla fiera “Sherbeth” di Palermo, riscuotendo successo. Che ne pensate, invece, di un’esibizione per il Mandorlo in Fiore?

Sarebbe meraviglioso potersi esibire per la festa del mandorlo per Noi che prendiamo spunto , in gran parte dalle tradizioni popolari. Fra l’altro penso che tutti i gruppi che contengono nella loro musica sonorità nostrane rivolte alle nuove generazioni dovrebbero farne parte!

 

Un’ultima domanda. Quali sono i vostri prossimi progetti musicali?
I prossimi progetti musicali sono top secret ma voglio anticiparvi che stiamo lavorando per due videoclip e le sorprese saranno tante!

Condividi:

Intervista A Denise Inguanta, Autrice Del Nostro Sito

Oggi facciamo quattro chiacchiere con Denise Inguanta, che collabora con il nostro sito “Mandorlo in Fiore Online” fin da quando abbiamo deciso di iniziare questa esperienza interessantissima per noi e molto utile per tutti i nostri visitatori interessati a saperne di più sulla Festa del Mandorlo in Fiore.

Denise ha molteplici interessi nella vita: in primis è una blogger e il suo blog si chiama “Lettera D” (D proprio come l’iniziale del suo nome! 😉 ) e poi si occupa di giornalismo, comunicazione e scrittura a 360°, è infatti redattrice in diverse testate giornalistiche, è conduttrice di programmi televisivi e radiofonici e presentatrice di eventi, collabora con diverse case editrici, scrive sceneggiature per il cinema e il teatro, tanto che ha fatto parte del cast tecnico di film e opere teatrali, e testi per le canzoni di cui compone anche la musica attraverso le corde della sua chitarra e, cosa più importante per noi di Mandorlo in Fiore Online, è una Seo Copywriter, professione che le ha consentito di collaborare con questo sito e abbracciarne la mission.

 

Denise una curiosità… viste le tante cose di cui ti occupi, hai anche il tempo per respirare?

Ehm… Sì! Ma a volte lo dimentico!!! Comunque aggiungerei che sono anche un’insegnante.

 

Pure??! 😉 Beh, a parte tutto, la prima domanda che vogliamo farti riguarda la nostra collaborazione. Innanzitutto vuoi dire ai nostri lettori com’è nata?

Certo! A Gennaio di quest’anno Flavio Albano mi ha contattato dicendomi che stava per avviare questo importante progetto che sarebbe stato di grande utilità per fare conoscere a tutti la Festa del Mandorlo in Fiore e mi ha proposto di collaborare. Io, fin da subito, sono stata entusiasta della proposta per due motivi: il primo è che amo lavorare come copywriter e il secondo è che adoro questa sagra in tutte le sue sfaccettature. Ho subito pensato che si trattava di una collaborazione importante.

 

Come ti sei trovata a collaborare con questo progetto?

Inutile dire che mi sono trovata benissimo. È stata un’esperienza che mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha anche dato l’opportunità di mettere a disposizione di tutti le mie conoscenze su questa manifestazione dal respiro internazionale. Inoltre mi sono trovata benissimo anche con te Flavio, che sai gestire questo sito al meglio tanto che ci seguono da ogni parte in tantissimi. Le mie considerazioni in merito sono così positive che continuerò a collaborare con Mandorlo in Fiore Online anche per questa nuova edizione.

 

Quali sono le tue considerazioni circa la Festa del Mandorlo in Fiore?

Di cose da dire ne avrei visto che è una manifestazione che adoro, come ho già detto. Sicuramente è una kermesse importante per la cultura e l’economia di Agrigento, che è una città a vocazione turistica. Non saprei proprio immaginarmi questo posto senza il Mandorlo in Fiore. Ciò che trovo più interessante è senza dubbio il messaggio di fratellanza tra i popoli che è alla base della manifestazione, un messaggio che assume ancora più importanza e urgenza dato il momento storico che stiamo vivendo, e poi la bellezza del folklore e della cultura di cui sia i gruppi internazionali che quelli locali sono portavoce. Aggiungo che vedere sfilare tanti popoli con le loro musiche, le danze e i loro costumi tipici rappresenta un inno alla vita in un tripudio di luci e colori che toccano l’anima.

 

Hai ricordi particolari legati alla manifestazione?

Senza dubbio i miei ricordi particolari e più cari sono legati al periodo in cui ero ancora una bambina e già allora mi emozionavo nel vedere sfilare ed esibirsi i gruppi folcloristici. Ho ancora quei colori, quei suoni e quegli odori incisi nella mente.

Grazie Denise! Aspettiamo i tuoi nuovi articoli sul nostro sito! 😉

Condividi:

Intervista a Fabrizio La Gaipa Presidente del Consorzio Turistico

Fabrizio La Gaipa, imprenditore agrigentino nel settore del turismo e presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi, ha trasformato parte della sua struttura ricettiva in un Hotel Museum dove è possibile visitare la collezione “La Gaipa” e da tempo si impegna nel cercare soluzioni innovative per il rilancio dell’economia turistica di Agrigento.

Il Consorzio parteciperà al Mandorlo in Fiore realizzando la decima edizione della MandorlAra e rappresentando la Dieta Mediterranea. Quali saranno i punti più salienti di questo connubio Consorzio – MandorlAra?

fabrizio la gaipa presidente consorzio turistico di agrigento“MandorlARA rientra a pieno titolo nell’organizzazione della Festa del Mandorlo in Fiore, tanto da essere presente in ben tre dei momenti principali della kermesse. All’inizio in occasione dell’inaugurazione con una degustazione a Villa Aurea ed a seguire con un convegno sulla dieta mediterranea che si svolgerà nella sede dell’Ente Parco a Casa Sanfilippo e, per concludere, con un momento di confronto in occasione del concorso per il piatto migliore che si svolgerà a casa Barbadoro nel cuore della Valle dei Templi”

Cosa pensa dell’edizione del Mandorlo in Fiore che si svolgerà a breve?

“Come ho già avuto modo di dire, potrebbe essere l’edizione più bella ed importante da trent’anni a questa parte. La sensazione è che l’organizzazione stia riportando la manifestazione ai fasti di un tempo. Complimenti quindi all’Ente Parco, in primis nelle persone del commissario Campo e del direttore Parello, ed al Comune per quello che si presenta sin da ora come un ottimo lavoro”.

Parliamo di ricadute economiche sul territorio legate al Mandorlo in Fiore di quest’anno. Si sta già avvertendo qualcosa?

“Molto timidamente. Per adesso alcune richieste di informazioni e qualche prenotazione, ma è un periodo in cui la gente prenota con poco anticipo. Abbiamo buone speranze”.

I dati del turismo registrati dall’Ente Parco sono più che positivi, vi è infatti un notevole aumento delle visite nella Valle dei Templi e nel Museo Archeologico e ci si aspetta un ulteriore miglioramento durante il Mandorlo in Fiore. Cosa accade, invece, a livello turistico nel resto della città durante tutto il periodo dell’anno?

“La crescita c’è, ma le ragioni sono da ricercare nel contesto internazionale e nel più ampio trend siciliano. È sicuramente un momento favorevole che tutto il comparto e soprattutto la parte pubblica dovrebbero cercare di sfruttare al massimo con iniziative come il Mandorlo in Fiore, ma anche e soprattutto con azioni promozionali molto forti sui circuiti internazionali. Il discorso a questo punto si fa davvero amplissimo”.

Da presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi, può dirci quanto è importante fare rete, cioè instaurare una collaborazione stabile tra tutti coloro che lavorano nel settore del turismo? In che misura ciò avviene realmente ad Agrigento?

“Fare rete è fondamentale ma non è sempre facile perché è necessario che soggetti con interessi spesso contrastanti decidono di mettersi insieme per perseguire un bene comune che spesso appare molto al di là della portata del sodalizio che si vuole creare. Ciononostante ad Agrigento abbiamo creato un bellissimo gruppo di operatori che, ognuno per parte propria, riesce a dare validissimi contributi per la promozione del territorio dando vita ad iniziative che hanno respiro spesso anche nazionale. Credo di poter dire con un certo orgoglio che il Consorzio Valle dei Templi sia un esempio di come dare vita a una rete viva ed attiva”.

Com’è cambiato in questi anni il modo di essere turista ad Agrigento? Non mi riferisco solo al Mandorlo in Fiore, ma anche a tutto il resto dell’anno?

“Il turismo nel proprio complesso negli anni si è modificato drasticamente. Mentre prima quella del viaggiare era percepita come un’esperienza di carattere esclusivo ed internazionale, oggi il turismo deve essere un’esperienza che ti mette a contatto con la più autentica realtà locale. Questa è, ad esempio, una delle ragioni del successo dei tantissimi Bed and Breakfast che sono nati ovunque. Oggi reperire le informazioni è facilissimo per cui il viaggiare non è più la semplice e ricerca della conoscenza. Oggi il turista è alla ricerca di esperienze. In questo senso il nostro territorio è particolarmente vocato per la varietà di opportunità che offre ai viaggiatori. Dall’archeologia alla cultura, dall’enogastronomia al mare abbiamo attrattori diversissimi fra loro ed ognuno rappresenta una nicchia da sfruttare. L’importante è conoscere bene il proprio territorio e proporne sempre le eccellenze”.

Qual è la sua ricetta per fare in modo che la manifestazione del Mandorlo in Fiore possa davvero diventare un momento essenziale per lo sviluppo economico e turistico di Agrigento?

“È necessario che Agrigento faccia tesoro del messaggio di Pace che ormai da settant’anni parte dalla sua Valle e che si accrediti definitivamente in campo internazionale quale luogo simbolo del Dialogo e della Concordia. La sfida che la città dovrebbe porsi è quindi quella di riuscire a portare qui annualmente rappresentanze diplomatiche estere a realizzare dei veri e propri colloqui culturali e di pace. Si tratterebbe di eventi che inevitabilmente attirerebbero enormi risorse e straordinaria pubblicità. L’auspicio è quindi che sin da subito si attivino tutti i necessari canali istituzionali affinché all’interno del Mandorlo in Fiore 2018 si possa organizzare ad Agrigento anche una conferenza di Pace. In questo senso, a nome dell’intera filiera del Turismo il Consorzio ribadisce la propria disponibilità a collaborare per la realizzazione di questo progetto di sviluppo nell’interesse dell’intero territorio”.

 

Condividi:

In Bici nella Valle dei Templi tra i Mandorli in Fiore

Vi sono luoghi nell’agrigentino che sono magici, e che spesso lasciano l’impressione di essere invalicabili, non accessibili e solo da guardare non da poter vivere.

Fino a poco tempo fa pensavo fosse così anche per il boschetto di Giunone ad Agrigento, posto nel quale mi intrufolavo spesso e volentieri per respirare aria buona.

Questo polmone verde a 2 passi dalla valle, immerso nei mandorli e avvolto dalla flora mediterranea ha sempre ispirato la mia immaginazione e nelle mie speravo di poterlo vedere pieno di gente impegnata in diverse attività fisiche e soprattutto su 2 ruote, in mountain bike, perché il terreno molto si presta a questa meravigliosa avventura della pedalata fra i mandorli.

Un cartello appeso all’ingresso del boschetto dal lato del tempio di Demetra (San Milasi) mi ha fatto capire che non ero visionaria, e che ad altri come me la cosa ha stuzzicato la fantasia, e con le giuste competenze, ASD Racing Team Agrigento, società nata e fondata nel 2010, è riuscita a renderlo possibile.

Ho chiesto a Totò D’Andrea di parlami del suo progetto e lo ho trovato disponibile e davvero appassionato.

biker agrigento asd racing team“Nel presentare la nostra squadra ci piace sempre iniziare inserendo la data della nostra fondazione, un po’ come fanno tutte le grandi società con alle spalle secoli di storia; ma il “nostro 2010”, che a molti può sembrare una data “piccola”, cela dietro il vanto di grandi risultati raggiunti proprio in pochi anni.

I nostri grandi traguardi non sono “mondiali vinti” o coppe conquistate, bensì esser riusciti a trasformare una semplice società amatoriale in una scuola nazionale di ciclismo che oggi conta più di 120 tesserati di cui 100 del settore giovanile.

La mia caparbietà in qualità di fondatore, unita alla passione di amici e atleti del gruppo amatoriale, hanno in poco tempo dato un nuovo volto ad una società che ha fatto della maturità sportiva e umana dei piccoli bikers lo spirito e il motore del gruppo.

La scuola oggi vanta ben 5 differenti corsi, creati in relazione alle capacità e all’età dei piccoli atleti; a seguirne lo sviluppo e la formazione sono 3 Tecnici Allenatori di Ciclismo e ben 6 allenatori.

La struttura, oltre ad avere una palestra coperta per il periodo invernale, ha il fulcro nel bike park ricavato all’interno della Valle dei Templi precisamente nell’area sottostante il Tempio di Demetra dato in concessione alla A.S.D. grazie alla lungimiranza del Direttore Arch. Giuseppe Parello e del Commissario Straordinario Bennardo Campo.

Grazie a detta la concessione Agrigento oggi ha la sua Scuola Nazionale di Ciclismo, una delle prime in Italia sia per numero di giovani che frequentano che per location.

La scuola è ormai diventata per gli sportivi agrigentini ritrovo dove poter trascorrere a contatto con la natura ed in città senza appunto fare spostamenti, il proprio tempo libero dove potersi rigenerare con una pedalata, corsa o semplice passeggiata tra mandorli ed ulivi.

Grazie anche alla disponibilità del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali che permette durante l’anno di organizzare delle manifestazioni sportive di Cross Country regionali in un area boschiva che con le sue naturali bellezze offre variegate tipologie di percorsi con differenti gradi di difficoltà, il tutto ovviamente in perfetta sicurezza e lontano dal traffico cittadino.

Anche per il 2017 la Scuola di Ciclismo Nella Valle della Racing ha messo in programma diverse manifestazioni sportive regionali ad iniziare proprio dalla 6^ Cross Country dei Templi Top Class che si disputerà domenica 26 febbraio dalle ore 09,00 dove oltre la partecipazione di circa trecento atleti si avrà la partecipazione di alcuni atleti del Team professionistico GIANT-LIV attualmente in ritiro ad Agrigento proprio con il supporto della Scuola Agrigentina.

La stagione 2016 per la scuola agrigentina si è conclusa nel migliore dei modi, vincendo tutto ciò che c’era in palio, infatti sia i Giovanissimi che i Master si sono laureati Campioni Regionali.

Vinta pure la sfida nazionale dei Club sulla prestigiosa rivista nazionale MTB Magazine come la squadra con più atleti in foto, e proprio per questa vittoria sarà fatto a cura della rivista uno speciale.

I confini regionali non costituiscono un limite per la nostra squadra, che oggi con quei piccoli atleti ormai diventati grandi, si presenta sui campi di gara della Coppa Italia e di eventi internazionali.

Per informazioni si può visitare il sito www.asdracingteamagrigento.it o la pagina Facebook ASD Racing Team Agrigento.”

Trovo davvero meraviglioso che questo sia potuto essere possibile, che un posto venga finalmente valorizzato e non solo tutelato impedendone la fruizione, e trovo che fare una passeggiata in bici fra i mandorli sia un’esperienza mozzafiato che consiglio a tutti.

Condividi:

Lorenzo Capraro:“made the Valley of The Temples come to life”

lorenzo capraro guida turistica agrigento

Salve… ti va di presentarti?

Mi chiamo Lorenzo Capraro, ho 37 anni e sono di Agrigento.

Sono cresciuto nella Città dei Templi Greci.Faccio parte di una grande famiglia locale e ho tante passioni come i viaggi, la danza, l’arte e il teatro, il mare.Ho iniziato a viaggiare da adolescente, dal Brasile al Giappone, dal Medio Oriente agli Stati Uniti e il Messico, dall’area del Mediterraneo ai paesi del Nord Europa.Ho vissuto a Parigi dove mi sono formato, in Inghilterra dove ho lavorato per una catena alberghiera internazionale per poi tornare nella bella Agrigento. Continuo sempre a viaggiare ma ho scelto di vivere nella mia città.Oggi parlo 5 Lingue. Ricordo la mia prima esperienza lavorativa a Parigi, uno stage presso un Tour Operator specializzato nell’attività di Outgoing, avevo 19 anni. Successivamente terminati gli studi mi trasferisco a Manchester dove lavoro come Front Desk Receptionist per un nuovo hotel di una catena alberghiera internazionale. Ricevuta una proposta di lavoro ad Agrigento decido di tornare a casa, inizia un‘esperienza di 9 anni presso un Tour Operator locale specializzato nell’attività di Incoming in Sicilia. All’interno dell’azienda svolgo diversi ruoli, multi-skilled: Front Man per la promozione e commercializzazione dell’azienda nelle fiere di turismo internazionali e nazionali (BIT, TTG, GLOBE), attività di Marketing e relazioni pubbliche, Referente del mercato Brasiliano e tanto altro. Oggi svolgo una professione diversa….

Cosa fai nella vita?

Sono una guida turistica della regione Sicilia ed in particolare svolgo la mia professione nel sito archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, Il giardino della Kolymbethra, il Museo Archeologico, il Centro Storico di Girgenti, la Scala dei Turchi e nei paesi della provincia come Favara, Naro, Racalmuto, Licata, Porto Empedocle, Sciacca, Caltabellotta.

Ti va di spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?

Mi piace rispondere a questa domanda con l’esclamazione usata da tanti clienti internazionali che ho accompagnato nel corso degli anni, alla fine dell’esperienza di visita guidata mi dicono “Lorenzo you made the Valley of The Temples come to life”

E’ un lavoro gratificante?

Tantissimo, ho trasformato una passione in lavoro
Da quanto tempo ti occupi di fare scoprire le bellezze turistiche locali ai turisti? Lavoro nel settore turistico e dei viaggi di lusso da 17 anni e svolgo la professione di guida turistica dal 2007.

Come è nata questa passione?

Ho sempre amato la storia, la letteratura, l’arte…Già da piccolo, alle scuole elementari dopo aver studiato e visitato i templi greci di Akragas sono ritornato con i miei genitori per raccontare loro del sito archeologico (inconsapevolmente facevo già da guida e non avevo ancora compiuto10 anni) Alle scuole medie ho avuto come professore Mario Scaglia, mentore eccezionale delle tradizioni popolari Siciliane e in particolare quelle agrigentine, ancora oggi ricordo piacevolmente e con affetto le sue lezioni. Viaggiando ho conosciuto il mondo, città, siti e luoghi di interesse storico e artistico, persone, stili di vita, culture, realtà sociali e lavorative diverse dalla nostra. Ho capito subito che quello del turismo sarebbe stato il mio settore. 6)

Hai un titolo di studio specifico?

Ho una Laurea Breve in Gestione e Amministrazione delle Imprese Turistiche conseguita presso l’università “IUT Saint Denis Paris 13” in Francia. Nel corso degli anni ho partecipato a dei training courses. Ho conseguito l’abilitazione come guida turistica e svolgo questa professione nelle lingue: Inglese, Francese, Spagnola e Portoghese.

Che percorso formativo consiglieresti a chi volesse seguire le tue orme?

Sicuramente per chi vuole diventare guida turistica la formazione classica è fondamentale, suggerisco un percorso universitario a scelta tra le facoltà di beni culturali, archeologia, architettura, lettere classiche. Per coloro che invece vogliono inserirsi nel mondo dell’organizzazione dei viaggi e dei servizi consiglio le facoltà di scienze turistiche o addirittura le scuole hôtelière internazionali, ma anche percorsi formativi sul marketing, relazioni pubbliche, lo studio delle lingue straniere. La Sicilia e in particolare Agrigento sono terra fertile per le figure professionali specializzate in questo settore. Consiglio vivamente di svolgere stage formativi all’estero.

Va bene… arrivano i turisti e tu li vai a prendere all’aeroporto?

Oppure quello è compito dell’accompagnatore turistico? Normalmente quello è il compito dell’accompagnatore o del local assistant.

Ci spieghi la differenza tra i due ruoli?

Le due figure sono regolate da leggi regionali, per dare un’idea concreta di queste due professioni immaginiamo l’accompagnatore come un angelo custode, intermediario tra il tour operator che organizza il viaggio e i clienti che sono in vacanza. E lui che per conto dell’agenzia si prende cura del gruppo, lo accompagna durante la durata del tour (regionale, nazionale, internazionale) e coordina i servizi del viaggio affinché tutto proceda bene e non ci siano eventuali ritardi o disservizi. Tra i compiti più importanti ci sono l’accoglienza in aeroporto, l’assistenza durante il check in e check out in hotel e l’assegnazione delle camere, l’organizzazione della tempistica della giornata, fondamentale è il coordinando degli orari con l’autista del mezzo di trasporto, gli hotels, le guide locali per le visite dei siti archeologici, i ristoranti. La guida turistica a differenza dell’accompagnatore, non si occupa del coordinamento di tutti i servizi appena descritti. In un periodo ti tempo ben definito accompagna i turisti nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali e paesaggistiche di una città una provincia o una regione.

Come attrazioni turistiche qual è la più “gettonata”?

Sono diverse, in assoluto la Valle dei Templi e il giardino della Kolymbethra, seguono la Scala dei Turchi, Il Centro Storico di Agrigento, la Farm Cultural Park a Favara.

Sempre come attrazione turistica… qual’è la “scoperta” più bella per un turista?

Il centro storico di Agrigento, i visitatori che accompagno restano piacevolmente colpiti dalla sua bellezza nascosta e lo preferiscono a quello di altre città rinomate in Sicilia.

Di cosa si lamenta di più il turista “medio”?

Il viaggio è un esperienza diversa per ogni visitatore. E’ davvero difficile parlare di lamentele perché le variabili sono molteplici, dipendono dal paese di provenienza, l’eta, il livello sociale e culturale, le aspettative del viaggio e le esperienze precedenti e anche dai bisogni che differiscono da persona a persona. Ciò che può essere valutato ottimo da un cliente potrebbe essere buono per un’altro. Sicuramente una corretta e chiara comunicazione previene la nascita di lamentele.

C’è una nazionalità in particolare con cui ti trovi maggiormente a tuo agio?

Interagisco molto bene con la clientela Anglosassone dagli USA all’Australia, da buon siciliano ho grande feeling con i paesi dell’area mediterranea e del Sud America, sono affascinato dalle buone maniere e dall’antica cultura asiatica. Riesco a relazionarmi bene con tutti, sono figlio di questa terra e l’ospitalità degli agrigentini è storicamente rinomata.

Ok… ed adesso iniziamo con le domande “serie”: qual’è la cosa che i turisti apprezzano mangiare di più?

La Caponata, i Cavatelli al cartoccio, tutto quello che è a base di pesce e verdure che sono particolarmente apprezzate perché gustose. La ricotta, i dolci come il cannolo, u cciarduni (tipico di Agrigento) e d’estate un must sono il gelato al pistacchio e la granita. I clienti vogliono bere bene e vino di qualità, sanno che in Sicilia tutto questo è possibile, ricercano i migliori vini e la provincia di Agrigento con le sue ottime cantine offre una buona scelta.

Se qualcuno volesse contattarti puoi lasciarci i tuoi recapiti?

Lorenzo Capraro

Tel. +39 3494066291

Email: [email protected]

Web: www.agrigentoexperience.com

FB: Agrigento Experience

Instagram: Agrigento Experience

 

Condividi:

Quartet Folk: restauro di musica tradizionale

quartet folk agrigento mandorlo in fiore

Il gruppo dei Quartet Folk nasce nel luglio del 2014 dalla collaborazione fra Antonio Cannella (chitarra, fiati e voce), Dario Mantese (mandolino fiato e voce), Gerlando Barbadoro (percussioni e voce), Francesco Carnabuci (fisarmonica e voce) e nonostante sia ancora in lavorazione il loro primo disco, hanno già alle spalle diversi premi e onorificenze.

I Quartet Folk, radicati in Sicilia, ad Agrigento terra natia dei componenti, portano avanti quel meraviglioso progetto di rendere noto e tramandare il suono e le poesie della musica popolare siciliana, arricchendole dei loro studi con nuove colorature interpretative grazie a piccole varianti strumentali.

Abbiamo voluto chiedere a questi “ambasciatori” delle tradizioni canore siciliane quale cosa in più in merito al loro progetto musicale:

 

Quartet Folk, quartet perché siete 4, ma spiegateci cosa vuol dire per voi Folk e come mai questa scelta e non una più Pop, a chi dei 4 è venuta in mente?

A dire il vero abbiamo riflettuto insieme sul nome da acquisire e per prima cosa siamo partiti dalla parola “Folk“perché, a differenza di molti coetanei nostri, abbiamo sin da piccoli portato la musica popolare nel cuore e continueremo a farlo. Alla tradizione del Folk abbiamo voluto abbinare un’altra parola “moderna” come manifesto della nostra musica: la musica tradizionale rivisitata in chiave moderna, e da qui la scelta congiunta di “Quartet“.

 

Nel vostro percorso c’è una bellissima esperienza, con uno scambio interculturale con la Harding University, dell’Arkansas, America. Come siete arrivati all’Università americana e cosa vi portate dietro da questa esperienza?

Abbiamo iniziato a suonare per gli studenti della Harding giá qualche anno fa, prima ancora di unirci sotto il nome di Quartet Folk. L’università americana porta periodicamente i propri studenti in visita nella nostra Agrigento e per 2/3 giorni rimangono in cittá per scoprirne ed ammirarne le meraviglie che essa possiede. In questo breve periodo una serata è dedicata alla conoscenza delle tradizioni popolari e, presso il centro culturale Funduk, ci esibiamo alla presenza di 50/60 studenti.

Non siamo certo nuovi ad esibizioni per gruppi di turisti ma certamente la possibilità di suonare per dei coetanei e vedere che gli stessi, pur non capendo quasi un accidenti di quello che cantiamo, si divertono ed apprezzano il nostro lavoro, ci riempie d’orgoglio e ci spinge a fare sempre meglio.

 

Tanti altri successi come il festival del gelato di palermo, l’artigianato in Fiera, e la Sagra del mandorlo, quali fra questi vi ha dato più energia per continuare a produrre e quale vi ha emozionato di più?

Mandorlo in Fiore, Sherbet e Artigianato in Fiera: stiamo parlando di 3 grandi eventi di significativa rilevanza. La Sagra del Mandorlo in Fiore ci ha visto crescere prima come persone e poi come artisti, ma le grandi emozioni vissute in quel di Milano e Palermo non possono avere paragoni.

Crediamo che questo sia dovuto al fatto che quando ti esibisci a casa, poche e sterili possono essere le critiche, perché sei circondato da parenti ed amici che per tanti motivi si congratulano con te. Invece quando ti ritrovi in contesti molto più grandi come appunto le cittá di Milano e Palermo, dove non conosci nessuno, vedere che il tuo lavoro é molto apprezzato e valorizzato, é davvero una grande soddisfazione.

 

Abbiamo letto che state lavorando sul nuovo e primo disco dei Quartet Folk ci volete dare qualche anticipazione?

Stiamo lavorando a questo nostro primo vero progetto, un album intitolato “Pruvulazzu”, dove oltre a dei brani inediti stiamo “rispolverando” dei brani realizzati da grandi artisti del panorama musicale siciliano rimasti per troppo tempo chiusi in cassetto.

 

Dove possono trovarvi i nostri fan e lettori?
É possibile contattarci e seguirci sulla nostra pagina Facebook, su Instagram e su YouTube.

 

 

 

Condividi:

Graziella Spina: colei che guida attraverso la storia

Vi presentiamo la Dott.ssa Graziella Spina, guida turistica abilitata che ci parla del suo lavoro (che poi è anche la sua passione)… 🙂

 

Salve… ti va di presentarti?

Salve, mi chiamo Graziella Spina e ho quasi 42 anni. Sono una donna come tante, che cerca di conciliare un marito, due bimbi piccoli, una di 4 l’altro quasi di 3 anni, una casa e… fortunatamente un lavoro!

 

Cosa fai nella vita?

Nel passato ho svolto diversi lavori, spaziando dal mondo dell’insegnamento a quello del turismo, grazie anche ai diversi titoli di studio che ho conseguito (tre diplomi, una laurea, diversi corsi di formazione). Comunque da 12 anni mi dedico quasi esclusivamente a quella che è da sempre stata la mia passione, ovvero la storia e l’arte. Sono infatti una guida turistica autorizzata della Regione Sicilia.

 

Ti va di spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?

E’ un lavoro che forse non tutti conoscono nella sua vera essenza… Spesso, quando dico di essere una guida mi si dice: “Bello! Ti divertirai un sacco a portare in giro le persone!”. Sì, mi diverto anche, ma la guida non è solo chi fa divertire la gente, per quello ci sono gli animatori turistici! La guida turistica è una figura professionale specializzata, che accoglie le persone nel sito da illustrare e li accompagna alla scoperta di un mondo dimenticato e spesso sconosciuto, che però continua a vivere in una dimensione diversa dalla nostra. Io, nello specifico, mi trovo a vivere questa “dimensione” nella Valle dei Templi, dove accompagno gruppi di turisti dal 2005.

 

Come è nata questa passione?

Da sempre il mondo della cultura classica mi ha affascinato, un mondo in cui lo spirito umano ha saputo esprimere al massimo la propria essenza in tutti i campi dello scibile, dalla filosofia alla matematica, dalla letteratura all’architettura. E ad Agrigento, in particolare, l’architettura classica greca ha raggiunto il suo massimo splendore nelle costruzioni templari e non solo…
Quando accolgo i miei gruppi di visitatori ed entro nel sito, mi sento catapultata in un’altra realtà, sento di rivivere in quell’epoca, di respirare quell’aria intrisa di profumo di ulivi, che anche allora sicuramente, con le loro fronde, offrivano protezione dalla calura estiva ai visitatori del tempio…quell’aria oggi intrisa di profumo di mandorli e di brezza che spira dal nostro “mare africano”e che fa da cornice a questo incantevole posto fuori dal mondo. Quando racconto la nostra storia cerco di far rivivere alle persone che ho davanti quel mondo ormai scomparso, di cui le nostre vestigia testimoniano ancora la grandezza e lo splendore; cerco di far capire che la perfezione di un tempio classico era lo specchio della concezione della vita e del mondo di allora; che le astruse formule matematiche che stanno dietro alla facciata del tempio si ispirano alla perfezione della natura; quando racconto qualche episodio della mitologia cerco di far notare che alla base c’è sempre un l’elemento concreto o reale che possiamo rapportare al mondo moderno; quando, nel corso della nostra passeggiata nella storia e nella cultura, passiamo dalle testimonianze greche a quelle ellenistiche e ancora romane e cristiane, faccio notare che il nostro passato non è morto, ma continua a vivere non solo nelle nostre rovine, ma nell’evoluzione stessa del genere umano, che con i suoi corsi e ricorsi storici, dovrebbe insegnarci a guardare indietro per andare avanti, a fare delle rovine del passato le fondamenta del futuro. Vi assicuro che non c’è niente di più gratificante che ricevere dai propri clienti, alla fine della visita, i ringraziamenti non per avergli fatto vedere il sito, ma per averglielo fatto “vivere”.
Ho sempre pensato che nella vita sia giusto cercare di fare quello che più ci piace e ci gratifica; purtroppo non tutti hanno questa possibilità. Io mi sento molto fortunata per essere riuscita a fare della mia passione il mio lavoro, ed è questo che fa la differenza. Essere guida è prima di tutto un modo di essere e di pensare, e poi è anche una professione. Nessuno apprezzerebbe una persona che spiega a “macchinetta” la storia di Akragas o la struttura architettonica del tempio della Concordia…per quello ci sono le audioguide o i libri sul sito. Noi “guidiamo” le persone attraverso la storia, rendendole non meri spettatori ma protagonisti di questo viaggio!
Detto ciò, è vero anche che mi diverto, perché nelle 2 ore di visita che trascorriamo insieme al gruppo si instaura uno strano rapporto tra il gruppo e la guida. La guida è quasi sempre un siciliano, ed è risaputo che in noi è insita questa vena ironica che fa da sottofondo alle spiegazioni e che talvolta le alleggerisce. Anche questo è apprezzato dai visitatori, soprattutto stranieri. Lo dico per esperienza diretta, poiché io lavoro quasi esclusivamente con gruppi in lingua tedesca, che costituiscono un pubblico, sì molto esigente, ma altrettanto gratificante.
Queste persone che organizzano le loro vacanze nella nostra isola vogliono conoscerci a 360°, vogliono conoscere le nostre origini, la nostra storia, ma anche il nostro presente, il modo di vivere della gente comune, cosa mangiamo, cosa coltiviamo, quanto guadagniamo, come viviamo insomma.
Va bene… arrivano i turisti e tu li vai a prendere all’aeroporto ? Ci spieghi la differenza tra i due ruoli? Nello specifico, accogliere il gruppo all’aeroporto e dare un quadro generale sulla nostra cultura isolana è compito dell’accompagnatore turistico, che accompagna appunto il gruppo durante tutto il viaggio. Infatti, cosa che forse non tutti sanno, c’è una sostanziale differenze tra guida e accompagnatore turistico, come specificato anche dalla Legge regionale n.8 del 3 maggio 2004. Questa legge, agli articoli 1 e 4, delinea le figure e i compiti di guida e accompagnatore:

ARTICOLO 1
Definizione della professione di guida turistica

  1. E’ guida turistica chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite a siti paesaggistici e naturalistici ed a beni di interesse turistico quali monumenti, opere d’arte, musei, gallerie, scavi archeologici, illustrandone le caratteristiche culturali, storiche ed artistiche. La professione di guida turistica disciplinata ai sensi della presente legge corrisponde ad attività di guida specializzata.

ARTICOLO 4
Definizione dell’attività di accompagnatore turistico

  1. E’ accompagnatore turistico chi, per professione, accoglie o accompagna singole persone o gruppi di persone durante viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero per curare l’attuazione dei programmi di viaggio predisposti dagli organizzatori e assicurare i necessari servizi di assistenza per tutta la durata del viaggio, fornendo, inoltre, informazioni significative di interesse turistico sulle zone di transito, al di fuori dell’ambito di competenza delle guide turistiche.

 

Anche se oggi la materia turistica dal punto di vista legislativo è in continua evoluzione, in parte anche per allinearsi alle direttive liberali europee, che tendono appunto a liberalizzare questa professione senza più limiti geografici provinciali, questi due articoli esistono ancora oggi. Cerco di spiegarmi meglio: in tanti stati dell’Unione europea ad oggi non esiste legge in materia turistica, ovvero, non esistono figure formate dal punto di vista professionale per svolgere questo lavoro; ad esempio, arrivano spesso insieme al gruppo straniero figure indefinite che accompagnano il gruppo stesso(loro si definiscono accompagnatori, che da noi, per la nostra legge, non sono tali). Quindi, almeno da questo punto di vista l’Italia è molto avanti rispetto all’Europa. Su questo discorso potrei scrivere fiumi si parole, perché, come dicevo poc’anzi, questa è una materia in continua evoluzione, ad esempio io che sono vincitrice di concorso bandito dalla Regione Sicilia nel 2004, nasco come guida provinciale, negli ultimi anni , con la liberalizzazione, non esistono più gli ambiti provinciali e quindi sono ad oggi guida regionale.

 

Che percorso formativo consiglieresti a chi volesse seguire le tue orme?

Oggi per fare la guida turistica bisogna essere in possesso di una laurea, parlare fluentemente almeno una lingua straniera e partecipare ad un concorso bandito dalla Regione con cadenza biennale. Si entra così in possesso di una abilitazione alla professione di guida.
Inutile aggiungere che per fare questo lavoro è necessario amare la storia, l’arte, l’architettura, bisogna essere in grado di relazionarsi a un pubblico più o meno vasto, avere una buona dialettica, saper comunicare con leggerezza ma incisività…e queste cose purtroppo non ce le insegnano a scuola…si può essere vincitori di concorso, ma poi subentra la “selezione naturale”: se non riesci a trasmettere, se non arrivi al pubblico, hai vita breve…conosco tante persone che hanno una conoscenza e una cultura invidiabile, ma se non riesci a trasmetterla è tutto solo materia morta.

 

Come attrazioni turistiche qual è la più “gettonata”?

Nella nostra provincia ci sono tantissime attrattive che i visitatori apprezzano tanto, a partire dalla valle dei templi che, ovviamente è il sito più visitato. Spesso anche noi cerchiamo di indirizzare i visitatori a scoprire di più della nostra provincia, come la scala dei turchi o il teatro greco di Eraclea, o anche a riscoprire i centri storici dei paesi che gravitano intorno ad Agrigento, ad esempio negli ultimissimi anni è rifiorita Porto Empedocle con le varie opere di miglioramento della zona del porto, o anche Favara che ha subito una profonda trasformazione grazie all’opera e ad investimenti di privati. Ma senza allontanarci da Agrigento, è cosa alquanto risaputa che quasi tutti i turisti che arrivano alla valle non proseguono la visita nel nostro centro storico. O almeno così era fino a poco tempo fa, perché stranamente una città dalla forte vocazione turistica non era attrezzata a ricevere visitatori. In questo senso, ultimamente si è cercato di promuovere iniziative per portare gente al centro, come ad esempio mettere la segnalazione turistica che è da sempre stata una pecca di Agrigento ed anche una delle lamentele più frequenti.

 

Sempre come attrazione turistica… qual’è la “scoperta” più bella per un turista?

Chi vede il centro storico, chi passeggia per la via Atenea e si inerpica su per gli stretti vicoli che si aprono sulla “strada maestra” rimane affascinato dalle viuzze, dai cortiletti, dai panni stesi che riportano indietro tempo… e senza che te lo aspetti spunta un ristorantino dove magari gustare una buona pasta alla norma o perché no, una pepata di cozze! E se si vuole gustare qualcosa di ancora più tipico allora suggerirei al mio turista di fermarsi in un qualsiasi bar a gustare un arancino al ragù o, se si preferisce il dolce, un cannolo alla ricotta! Chiunque abbia ricevuto questi piccoli suggerimenti ancora pensa ad Agrigento con l’acquolina in bocca e… la malinconia nel cuore. Chi vede e vive Agrigento una volta, ne serberà un indelebile ricordo per tutta la vita.
Spero di non aver annoiato nessuno dei lettori, ma parlare di ciò che amo mi fa perdere la cognizione del tempo e dello spazio…

 

Se qualcuno volesse contattarti puoi lasciarci i tuoi recapiti?

Per ogni suggerimento, chiarimento o semplicemente per una passeggiata “Storica” potete contattarmi

Dott. ssa Spina Graziella
cell. +39.339.6580808
email: [email protected]
www.agrigentoguide.org

 

Condividi: