Storia del Mandorlo in Fiore: Seconda Puntata

Dopo il battesimo del 1937 e il significativo successo ottenuto, la Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento continuerà il suo cammino fino al 1940, a causa della seconda guerra mondiale, per poi interrompersi e riprendere solo nel 1948 con la quinta edizione.

sagra del mandorlo in fiore 1940Dalla seconda alla quarta edizione (1938-1940) la Sagra viene gestita dagli organismi locali fascisti, in particolare dal dopolavoro.

Dopo la fine della guerra, con la caduta del fascismo, saranno invece nuove organizzazioni locali a continuare l’esperienza.

Per la seconda edizione del 1938, viene scelto a presiedere il programma della manifestazione Francesco Sinatra, professore ed intellettuale particolarmente stimato in città.

La manifestazione si tiene nella Valle il 15 febbraio del 1938 e vede la partecipazione di gruppi folcloristici in costume oltre che della provincia di Agrigento anche di Catania, Messina, Palermo.

Continua ad essere un momento centrale molto atteso quello della sfilata dei carri siciliani.

Nel 1939 la sagra viene iscritta nel calendario regionale delle celebrazioni della primavera siciliana. Questa terza edizione si svolge nella domenica del 26 febbraio ed è curata dall’Ente Provinciale del Turismo con la collaborazione del Dopolavoro.

Si registra un considerevole aumento di carovane di automobilisti provenienti da molti comuni della Sicilia. Quell’anno sfilano insieme ai carri allegorici anche autocarri artisticamente addobbati.

La manifestazione si svolge nella spianata del tempio della Concordia e viene ripresa per la prima volta dalle telecamere di Film Luce.

Su uno degli autocarri partecipanti viene posto un gigantesco tempio di Castore e Polluce il legno che fa molto effetto.

I gruppi in costume che partecipano diventano una dozzina.

Il programma della manifestazione prevede anche l’elezione di Miss Primavera e anche la prima giornata dell’auto nella Valle dei Templi, organizzata dall’automobile Club.

La domenica dell’11 febbraio 1940 si svolge la quarta edizione che sarà l’ultima del periodo fascista.

Oltre che nella Valle dei Templi, la Sagra del Mandorlo in Fiore quell’anno comprende alcune iniziative che hanno come palcoscenico il viale della Vittoria e il giardino dove si trova il Monumento ai Caduti.

I negozianti partecipano al concorso per la migliore vetrina, che doveva esaltare la celebrazione della primavera agrigentini.

Carri siciliani e autocarri addobbati fanno ormai parte della festa, ma insieme al loro viene organizzato un corteo con complessi musicali che da Piazza Municipio arrivano in piazza Cavour, dove viene allestito un palco per l’esibizione.

Tra il pubblico spiccano un centinaio di universitari fascisti dell’Università di Palermo con le divise della GUF, la gioventù universitaria fascista.

Nel pomeriggio ci fu il raduno al tempio di Giove con i gruppi dei canterini e danzerini della provincia.

Le cronache del tempo dicono che lo spettacolo viene seguito da almeno 20.000 persone.

Sconti di viaggio per l’occasione sono stati assicurati dalle Ferrovie.

A conclusione di quella giornata si svolge una fiaccolata da piazza Vittorio Emanuele a piazza municipio a cui prendono parte tutti i gruppi folcloristici. Il Giornale di Sicilia il 13 febbraio 1940 dedicò a quella edizione della sagra un ampio articolo corredato da belle foto.

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