Il concetto di street food è insito in ogni città siciliana, ma bisogna stare attenti a non confondere questo modo di mangiare per strada con l’idea di veloce del fast food.
Street food è solo perché è pratico: mangiabile nella strada perché se fuori c’è il sole e la temperatura difficilmente scende sotto i 10 gradi anche la sera, allora si possono tranquillamente vivere le piazze e le vie (e ce ne sono davvero di belle), piuttosto che rinchiudersi dentro ai locali e lasciare fuori tutta questa arte.
Diciamo dunque che gli elementi fondamentali per un vero street food sono quelli dell’aria aperta, la praticità del cibo da poter mangiare in piedi o su una panchina e la velocità di cottura o riscaldamento, ma solo di quella.
La maggior parte delle pietanze veloci e facili da mangiare richiede infatti dei lunghi tempi di preparazione, basti pensare alle arancine, tutta la tavola calda in genere, le schiacciate e soprattutto le panelle.
Farina di ceci cotta e fritta, che quando lo dici a qualcuno che non le ha mai mangiate irrimediabilmente storce il muso, finché non le assaggia e allora, nell’esaltazione delle papille gustative che incontrano questa semplice frittella, la gioia unta è straripante anche dagli occhi.
Ingredienti per circa 20 Panelle (4 persone):
- 200 Grammi di farina di ceci
- Sale e pepe
- Prezzemolo tritato
- ½ Litro di Acqua
- Olio per friggere
Mettete la farina in una pentola insieme all’acqua e fatela sciogliere. Io per evitare comincino a formarsi i grumi già da subito ho l’abitudine di versare l’acqua gradatamente. Mettete la pentola sul fuoco e cominciate a mescolare, normalmente ci vogliono circa 45 minuti prima che l’impasto sia pronto.
Diventerà durissimo da girare e si staccherà dal bordo pentola (mia nonna mi diceva “devi girare finché non senti i polsi che si spezzano”) a metà cottura circa aggiungete un pugno di sale, pepe e il prezzemolo tritato.
Una volta che la crema è cotta ed avrà raggiunto una consistenza davvero corposa disponetela su un piano in uno strato dai 0,2 ai 0,5 centimetri e lasciatela raffreddare almeno 4 ore, o se possibile tutta la notte. La stesura deve essere un operazione veloce perché la crema diventa poco malleabile già da subito.
Spesso per comodità si preferisce utilizzare una bottiglia di acqua vuota (possibilmente senza scanalature) alla quale si taglia la parte iniziale e vi si versa dentro l’impasto pigiandolo bene. In questo caso quando si sarà freddato basterà tagliare la parte finale e spingere l’impasto all’esterno tagliandolo a fettine dai 0,2 ai 0,5 centimetri di spessore.
Una volta tagliate le panelle col metodo della bottiglia, o se si usa la spianatoia a quadrati di circa 5×7 cm, si può accendere l’olio che deve essere caldissimo e mettere a friggere le panelle finché non si dorano all’incirca per 3 minuti.
Le panelle possono essere servite dentro al panino (normalmente tondo e col sesamo) o come antipasto. A scelta l’opportunità di aggiungere sale, pepe e succo di limone.
Sono ottime calde ma se vi avanzano (cosa piuttosto rara) potete anche mangiarle fredde.
Scrivere e vivere di cibo, di Sicilia, di arte, di libri e di emozioni. Scrivere per condividere le passioni che da 34 anni mi porto addosso.