Il costruttore di Pupi di Agrigento: Carmelo Guarneri

Nonostante il teatro dell’opera dei pupi fonda le sue origini ottocentesche nelle due maggiori città dell’isola, Catania e Palermo, anche Agrigento vanta il prestigio di questa tradizione nel maestro d’arte Carmelo Guarneri, che ha cercato di imparare autonomamente la costruzione dei pupi siciliani.

Carmelo Guarneri Mastro Puparo
Il Maestro Guarneri non rinuncia alla tecnologia per creare i suoi capolavori.

Carmelo Guarneri, che espone già da anni la sua collezione nella sala del piano terra della Pinacoteca dell’Ex Collegio dei Filippini, spiega come questa “arte”, che abbraccia da secoli l’area occidentale e orientale della Sicilia, sia arrivata a influenzare la sua professione artistica.

Il maestro agrigentino originario del quartiere storico Bac Bac, fin da piccolo denota una particolare inclinazione per il disegno e la pittura, che coltiva per anni come autodidatta. Frutto delle sue origini nel quartiere storico di Agrigento, è la numerosa collezione dei dipinti nella quale testimonia gli scorci della sua infanzia tra passato e il presente, rivelando le trasformazioni che hanno subito quei luoghi dopo le vicende storiche della frana del ’66.

Affascinato dai grandi poemi epico cavallereschi (Orlando Furioso, Orlando Innamorato e il Morgante), e dalle gesta di Carlo Magno e dei suoi Paladini che il Guarneri comincia l’ideazione e la costruzione dei pupi siciliani.

Racconta come all’inizio della sua professione sceglie il prototipo del pupo catanese presto abbandonato per quello palermitano che diventerà fin dall’inizio della sua carriera artistica il modello di riferimento per la realizzazione dei pupi.

Afferma << Infatti mi sono accorto che la gamba era troppo tesa. Non mi piaceva! Il pupo palermitano ha la gamba che si piega, e si presta meglio ai movimenti >>

combattimento tra pupi ad agrigento
Improvvisazione di una scena effettuata dal Maestro e da suo figlio.

Difatti una delle differenze tra i pupi palermitani e catenesi sta proprio nelle flessibilità delle gambe che permettono ai pupi palermitani di avere una maggiore articolazione del movimento e potersi inginocchiare, aspetto tecnico non riscontrabile nei pupi catanesi che oltre a differenziarsi per l’imponente altezza sono meno dinamici e pertanto il manovratore sta in una posizione rialzata rispetto alla scena.

Il Maestro Carmelo Guarneri, rivela come lui non sia un oprante, e umilmente racconta come la sua arte non gli sia stata trasmessa da nessuno, né da un maestro né dal padre, l’unico aiuto che riceve è dalla nuora, abile ricamatrice degli abiti dei suoi pupi.

La costruzione dei pupi, analogamente a quanto avviene communente, si presta fedelmente alle descrizioni tecniche studiate da Antonio Pasqualino (1980) e Giuseppe Aiello (2011).

pupi guarneri in costruzione
Un esempio di pupi in lavorazione.

Il corpo delle marionette è costruito dall’artista con legno di faggio e si compone del busto, degli arti inferiori, realizzati in tre pezzi assemblati, e dagli arti superiori costituiti dai soli avambracci collegati alla spalla. Le teste sono scolpite in legno di cipresso e dipinte con colori a olio.

L’aspetto più difficile è la realizzazione delle armature, tecnica distintiva della pratica artigianale del costruttore delle marionette.

L’origine delle decorazioni delle armature s’ispirava, nella storia dell’opera dei pupi, alle prime xilografie dei poemi cavallereschi del Cinquecento e alla stampa popolare seicentesca, ma con il tempo si registrarono innumerevoli innovazioni tecniche artigianali.

Una parte della collezione Guarneri ad Agrigento
Una parte della collezione Guarneri ad Agrigento.

Il gusto estetico dell’armatura dei pupi del maestro agrigentino si presta, infatti, ai modelli più recenti dei pupi palermitani: le decorazioni di rrabbischi (arabeschi), borchie (bottoni) e losanghe saldate a sbalzo agli scudi e alle armature sono di un rame di colore diverso.

A fare da cornice a ogni marionetta sono le grandi tele realizzate dal Maestro che raccontano la pazzia dell’Orlando Furioso, il rapimento di Angelica, e altre vicende tratte dai poemi cavallereschi. Saraceni e paladini figurano in piccole tavole a olio, riprendendo i modelli delle sponde dei carretti siciliani.

La sua arte che onora una grande tradizione siciliana, non poteva mancare nella città di Pirandello che scriveva:

‘Pupi siamo, caro signor Fifì! Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo.
Pupo io, pupo lei, pupi tutti.

E’ possibile visitare la collezione del Maestro Guarneri recandosi in Via Atenea, ad Agrigento; il suo recapito telefonico è +393341768941.

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