La Festa del Mandorlo in Fiore ha rappresentato, fin dalla sua nascita, un momento di gioia e di crescita culturale e si è presto consolidata come una tradizione e un appuntamento annuale atteso da tutti.
Eppure ci sono stati degli anni in cui, purtroppo, la Festa del Mandorlo in Fiore è saltata lasciando un incolmabile vuoto nella storia di questa importante kermesse.
Dopo ben quattro edizioni, articolate tra il 1937 e il 1940, la manifestazione folcloristica subì una battuta d’arresto a causa della dura guerra che imperversava.
L’edizione del 1940 aveva riscosso grande successo tanto che molti giornali dell’epoca ne parlarono ampiamente.
All’organizzazione generale della sagra aveva contribuito pure l’Azienda Comunale di Soggiorno, Cura e Turismo di Agrigento, che dopo la guerra, smentite le voci della scoperta di un’acqua termale in città, diventerà semplicemente Azienda Comunale del Turismo.
In particolare, i Canterini agrigentini di Val d’Akragas, sotto la valida ed appassionata guida del loro maestro Professor Francesco Flora, avevano ancora una volta dato prova della loro bravura e dell’accurata preparazione esibendosi nelle più belle e melodiose canzoni della terra agrigentina e riscuotendo applausi e ovazioni da parte di tutta la cittadinanza e delle Autorità locali.
Da quel momento in poi bisognerà attendere fino al 1948 per l’organizzazione della quinta edizione.
Iniziata la guerra, infatti, ogni attività culturale, ogni organizzazione gioiosa di carattere sociale, ogni tradizione, cessò di esistere. Furono anni duri, in cui si pensò che tutto era andato perso, che nulla sarebbe stato più come prima.
Ma quando, finalmente, la tristissima guerra, che anche ad Agrigento durante il sanguinoso periodo dei bombardamenti aveva provocato lutti e macerie, finì la popolazione del capoluogo, che contava poco più di 38mila abitanti, strinse i denti e avviò la rinascita.
Così, dopo quattro edizioni, all’Ente Provinciale Turismo, che già nel periodo anteguerra ne aveva patrocinato e coordinato le iniziative, viene deliberata la continuazione della Sagra.
Si dà così il via alla quinta edizione. Peraltro le prime manifestazioni in epoca fascista avevano dato all’iniziativa l’avvio di una vera e propria festosa tradizione.
Ma la festosa tradizione fu interrotta per altre due edizioni e la Festa del Mandorlo in Fiore saltò nel 1983 e poi nel 1991.
Il 1983 è l’anno del quarantennale e all’Ente Provinciale del Turismo si parte con l’organizzazione con largo anticipo per realizzare un’edizione della Sagra particolarmente brillante.
Come da tradizione viene annunciata anche la data di svolgimento ossia la prima settimana di febbraio.
Ma è noto che, con i propri fondi di bilancio, l’ente organizzatore non riuscirebbe mai a realizzare il grande evento di primavera per cui si attendono i sostegni della Regione.
Ma proprio l’organismo regionale opera durante quei mesi con l’esercizio provvisorio e ciò compromette la speranza di potere rispettare i tempi di effettuazione della manifestazione.
Trascorrono in tal modo diverse inutili settimane, in cui gli organizzatori compiono ripetute missioni a Palermo senza tuttavia conseguire l’atteso finanziamento.
Alla fine l’assessore al Turismo è costretto a dichiarare ai dirigenti agrigentini l’impossibilità di potere erogare alcun contributo.
Così per la prima volta la kermesse subisce, dopo la forzata pausa dovuta al periodo della guerra, una deprecabile interruzione.
La Festa del Mandorlo in Fiore riprende però nel 1984 con la quarantesima edizione e proseguirà ininterrottamente fino al 1991, anno in cui vi è una nuova improvvisa interruzione della festa di primavera.
Stavolta il motivo si riconduce alla guerra del Golfo: l’invasione del Kuwait da parte dei soldati iracheni mette in apprensione il mondo provocando a gennaio una guerra.
Il governo provinciale e gli organi dell’Azienda Provinciale Turismo decidono così di sospendere l’evento di primavera.
Dal 1992, però, la Festa del Mandorlo in Fiore riprende la sua festosa tradizione annuale.

Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.