Questa ricetta è antica, ed è anche una alla quale sono più affezionata.
Questo deriva dal ricordo olfattivo particolarmente tipico emanato dalla pentola che borbotta nei mesi invernali, e sparge calore e il tipico odore rinfrescante del carciofo.
Il ricordo è particolarmente piacevole anche per il modo particolare di mangiare questa antichissima verdura, che è una delle più ricche di vitamine calcio e fibre, insomma come diceva la nonna “mangia che ti fa bene” e in questo caso è proprio vero.
Il mangiare carciofi è un rito e lo si compie con le mani: ognuno riceve sul suo piatto una di queste multifoglie che sembra floreale, si comincia a mangiare staccando dall’esterno fino al cuore ogni foglia e rosicchiandola con i denti dalla base fino a che non si incontra la parte più dura.
A metà la struttura del carciofo smette di reggere, e allora si prende delicatamente il ripieno e lo si mette da parte, perché si lascia per ultimo.
Si continua con le foglie tenerelle al centro del carciofo e poi si mangia il cuore: dolcissimo e profumatissimo.
Infine si mangia il ripieno, saporitissimo ed in contrasto col dolce del cuore: un’esplosione di sapori.
Così mi hanno insegnato a mangiarlo da bambina e così lo si mangia ancora a casa mia, dove siamo tutti un po’ bambini.
Tempo di preparazione: 40 Minuti
Tempo di cottura: 60 minuti
Tempo totale: 100 minuti
Ingredienti per 4 persone
- 8 Carciofi
- Il succo di 2 limoni
- 250 Grammi di pangrattato
- 50 Grammi di pecorino grattugiato
- Una manciata di prezzemolo tritato
- 50 Grammi di pinoli
- 1 Uovo
- Olio extravergine d’oliva, sale e pepe quanto basta
Preparazione
Pulite i carciofi, levando le prime foglie e tagliando ogni gambo in modo che ogni carciofo possa star dritto nel tegame. Togliere le punte spinose tagliando il carciofo fino a trequarti. Lavate i carciofi e metteteli a bagno in acqua e limone.
In una ciotola mescolare bene il pangrattato con il formaggio grattugiato (in alternativa potete usare il parmigiano), i pinoli e con un trito di prezzemolo e aglio.
Aggiungere il sale e il pepe ed irrorare con un filo d’olio; aggiungere l’uovo mescolando il tutto.
Scolate i carciofi dal bagno nell’acqua diventata ormai acidula e aprirteli al centro spingendoli o con le mani o aiutandovi con l’angolo di un tavolo in modo da allargare le foglie centrali.
Riempire i carciofi, foglia per foglia, con il composto.
Metterli l’uno accanto all’altro, ben stretti, in un tegame con un po’ di acqua.
Mi raccomando i carciofi non devono essere completamente ricoperti di acqua, quindi l’acqua va aggiunta dopo aver posizionato i carciofi belli stretti (per riempire il vuoto si usano spesso patate e o uova), quindi bisogna versare acqua fino ai trequarti delle foglie esterne.
Insaporite l’acqua con del sale e un po’ d’olio.
Anche sulla testa dei carciofi ripieni mettete un bel filo di olio.
Chiudete la pentola è metteteli sul fuoco per circa un ora.
Vi accorgete che i carciofi sono pronti quando le foglie esterne diventano più morbide e quindi si staccano più facilmente dalla base (ma non fate troppi assagini 😉 ).
Scrivere e vivere di cibo, di Sicilia, di arte, di libri e di emozioni. Scrivere per condividere le passioni che da 34 anni mi porto addosso.