Il Tuo Riferimento Online per la Festa del Mandorlo in Fiore
Autore: Denise Inguanta
Denise Inguanta gestisce il blog "Lettera D". Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.
La Festa del Mandorlo in Fiore 2018 è stata insignita del Patrocinio dell’Unione Europea; grande successo, dunque, per il Parco della Valle dei Templi e per la città di Agrigento che ospiterà la kermesse dal 3 all’11 marzo.
L’Unione Europea, nel celebrare l’anno della cultura proprio nel 2018, ritiene il 73° Mandorlo in Fiore
parte integrante del mosaico di espressione e rilancio della cultura, evidenziando il ruolo di promozione di un sentimento condiviso di identità, che contribuisce alla costruzione del futuro stesso dell’Europa. Scopo dell’anno europeo della cultura è sensibilizzare all’importanza sociale ed economica del patrimonio culturale. L’Europa ci invita dunque a lanciare il comune slogan che identifica il suo progetto e il nostro, da oggi comuni e vicini: “Quando il passato incontra il futuro.
Queste le parole utilizzate in una comunicazione ufficiale per rendere partecipi gli agrigentini del nuovo e prestigioso riconoscimento.
Si tratta di un riconoscimento di estrema importanza poiché tende a sottolineare il valore internazionale della kermesse che qualche tempo fa aveva ricevuto un’altra onorificenza, infatti il “Festival Internazionale I Bambini del Mondo”, organizzato dall’AIFA, Associazione International Folk Agrigento, che, come sempre, aprirà la “Festa del Mandorlo in Fiore” di Agrigento, anche quest’anno ha ricevuto il patrocinio dell’Unesco.
Il prestigioso riconoscimento per il 2018 è stato concesso proprio dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che ha voluto così premiare il festival, creato da Claudio Criscenzo, che è giunto ormai all’edizione numero 18.
E mentre si mettono appunto gli ultimi preparativi per non arrivare impreparati a questo importante evento che dovrebbe rappresentare il punto di riferimento per l’economia turistica su cui si basa gran parte del rilancio di Agrigento, città dalle grandi potenzialità economiche e dall’immenso patrimonio artistico e culturale, il Patrocinio dell’Unione Europea costituisce un ulteriore momento di soddisfazione e rafforza, anche in questo caso, il messaggio che la kermesse vuole trasmettere che è quello dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli attuata mediante l’uso di strumenti culturali quali la danza, il canto e in generale il folclore.
Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.
A meno di un mese dall’inizio della Festa del Mandorlo in Fiore sono state stabilite nuove verifiche sulla struttura del Villaggio Mosè, il Palacongressi, che dovrà tornare ad essere, dopo molti anni, il cuore pulsante della kermesse, ospitando le performance dei gruppi folkloristici.
Dunque è corsa contro il tempo, considerato che il 2 marzo, giorno d’inizio dell’edizione 2018 del Mandorlo in fiore, con i “Pomeriggi del Mandorlo” momento di accoglienza musicale e ricevimento de “I bambini del mondo”, le sale Concordia, Zeus ed Empedocle, nonché i foyer dovranno essere pronti e messi a disposizione degli agrigentini e dei turisti che saranno in città. La struttura sarà in grado di offrire circa 1200 posti.
Dopo cinque anni di chiusura, l’unica struttura congressuale della Regione Sicilia, un edificio innovativo e tecnologico, verrà ufficialmente, anche se in modo parziale, riconsegnato alla città.
Per questo il direttore del Parco archeologico, Giuseppe Parello, ha affidato, nelle ultime ore, l’incarico per le verifiche della messa a terra alla società “Veritec srl” di Marineo, in modo da ottemperare alle prescrizioni imposte dalla normativa che prevede verifiche periodiche e straordinarie degli impianti elettrici.
La manutenzione ordinaria degli impianti tecnologici del Palacongressi, invece, è già stata effettuata, resta però l’obbligo di una verifica periodica degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, ecco il perché di questi ulteriori controlli.
Resta comunque confermata la riapertura del Palacongressi che alle 20:30 del 2 marzo ospiterò lo spettacolo d’apertura del Mandorlo in Fiore con la partecipazione di Nonò Salamone e Arie di Sicilia.
Il recupero della struttura del Villaggio Mosè è stato possibile grazie a una norma finanziaria del 2016 che ha destinato il 10% dello sbigliettamento del Parco “Valle dei Templi” per le attività di manutenzione.
Così si è avviata un’opera di messa in sicurezza e di realizzazione degli impianti, in modo da ristrutturare l’edificio e riconsegnarlo alla città.
Il Palacongressi avrà un ruolo centrale poiché sarà il punto di sinergia degli scambi internazionali, il luogo in cui la comunità si potrà incontrare e discutere perché è prevista la realizzazione di molti laboratori sia per ragazzi che per adulti.
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Giunge ormai alla 15 ª edizione la Mezza Maratona della Concordia Città di Agrigento che si terrà domenica 4 marzo in concomitanza con la Festa del Mandorlo in Fiore.
L’evento sportivo è organizzato dal GS Valle dei Templi con il supporto del Comune di Agrigento, dal Lions International Club Agrigento Host, dal Comitato Regionale Sicilia ACSI e dal Parco della Valle dei Templi di Agrigento.
Per l’occasione sarà consegnato anche l’11° Trofeo dedicato a Mimmo Gareffa.
I trofei e la medaglia verranno realizzati quest’anno dall’Accademia delle Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento.
La partenza della mezza maratona è prevista per le ore 9.30 dal lungomare Falcone e Borsellino di San Leone. L’arrivo è fissato nello stesso punto dal quale verrà data la partenza.
La Mezza Maratona della Concordia si svilupperà, su di un unico giro, all’interno di un circuito di Km. 21,097, per gran parte cittadino e interdetto al traffico veicolare, ed interesserà le seguenti vie del centro abitato: (partenza) viale Falcone Borsellino (San Leone, piazzale antistante il porticciolo) direzione Dune, via Nettuno, viale delle Dune, giro di boa all’altezza della 4ª traversa, viale delle Dune, via Nettuno, viale Falcone Borsellino, viale Viareggio, viale Emporium, Posto di Ristoro, via Sacra, Tempio di Giunone, giro di boa, via Sacra, Posto di Ristoro, viale Emporium, viale Viareggio, viale Falcone e Borsellino, via Nettuno, viale delle Dune, giro di boa alla 4 ª traversa, viale delle Dune, via Nettuno, viale Falcone Borsellino (arrivo).
Alla gara possono partecipare tutti i maggiorenni in possesso di tessera FIDAL o Runcard Fidal o EPS in regola con il tesseramento 2018.
Le iscrizioni per la Mezza Maratona dovranno pervenire entro e non oltre mercoledì 28 febbraio 2018, tramite e-mail all’indirizzo [email protected] o via fax al numero 095 2937008.
Per ulteriori informazioni riguardanti la gara, le iscrizioni e il regolamento è possibile visitare i siti:
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L’edizione n° 73 della Festa del Mandorlo in Fiore pare abbia ancora molte sorprese in serbo e non tutte, purtroppo, positive.
Infatti, i gruppi folkloristici “Val d’Akragas”, “Città di Agrigento”, “Gergent”, “Kerkent”, “Sicilia antica”, “Picciotti da Purtedda”, “Akragas Folk Dance”, “Città dei Templi” e “Fiori del Mandorlo” hanno comunicato che non parteciperanno alla Festa del Mandorlo in Fiore; non ci sarà, dunque, per loro nessun momento di esibizione né durante la fiaccolata, né durante gli spettacoli che dopo tanti anni si terranno nuovamente al Palacongressi e nessuna sfilata per le strade della città e alla Valle dei Templi.
La decisione è maturata di comune accordo tra i gruppi agrigentini, in particolare il Val d’Akragas e il gruppo Città di Agrigento, che, dopo la presentazione ufficiale del programma della manifestazione e le indicazioni organizzative stabilite dal Parco archeologico, hanno ritenuto di prendere le distanze dalla kermesse poiché, a loro parere, l’attuale manifestazione non ha più nulla della sagra né del Festival Internazionale del passato che dava centralità e importanza al folclore internazionale e, soprattutto, al folclore dei gruppi agrigentini.
In particolare, i gruppi folcloristici della città lamentano il fatto che, come è già accaduto l’anno scorso, anche durante l’edizione di quest’anno sono stati invitati a partecipare sia i gruppi esteri per il Festival Internazionale del Folclore che i gruppi Unesco riguardanti i patrimoni immateriali dell’umanità, fatto che, secondo quanto da loro dichiarato, sminuirebbe l’importanza del folclore locale, invece di valorizzarlo poiché esso rappresenta il cuore e l’esempio più vero delle più autentiche tradizioni popolari protagoniste di questa manifestazione legata alla primavera, ai valori di amicizia e fratellanza tra i popoli.
È necessario, quindi, - affermano ancora i gruppi locali - che la manifestazione riproponga l’impostazione tradizionale che per anni ha caratterizzato, in particolare, il Festival Internazionale del Folklore, anziché puntare a momenti di spettacolo, come le Torri umane, che sono molte lontane dallo spirito che è stato alla base della Sagra del Mandorlo per anni e fin dalla sua prima edizione.
I gruppi locali chiedono, quindi, che venga separato il momento del Festival Internazionale del Folklore dalla partecipazione dei gruppi Unesco.
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Salvatore Collura, ideatore e organizzatore di “Mandorlara – La Sagra del Mandorlo a Tavola”, ormai giunta all’11ª edizione, ci parla della manifestazione che rappresenta uno degli eventi collaterali che accompagnerà la 73ª edizione della Festa del Mandorlo in Fiore.
Mandorlara celebra il rapporto tra la mandorla e la ristorazione di eccellenza del nostro territorio e prevede, quest’anno, la partecipazione di chef stellati e di testimonial d’eccezione, degustazioni, cooking show e menu dei ristoratori appositamente elaborati per l’occasione.
Lei è l’ideatore di questa manifestazione. Com’è nata “Mandorlara”? Cosa ha determinato la spinta a proporre un evento di questo tipo?
Mandorlara è nata per diversi motivi, innanzitutto nasce come un vero e proprio strumento di lavoro, cioè un menù che potesse essere proposto nei diversi ristoranti della città durante la Festa del Mandorlo e che raggiungesse il pubblico per la ricerca e la qualità dei piatti offerti per l’occasione, con lo stesso prezzo e lo stesso numero di portate. Questo, ha fatto sì sin dai primi anni che la gente comprendesse che la ristorazione agrigentina ha un suo potenziale, tutti i ristoratori sono da sempre stati liberi d’interpretare il menù secondo la loro filosofia e la loro cucina e negli anni con una media di partecipazione di una quindicina di ristoranti per quattro pietanze, abbiamo più di 600 ricette tutte originali e tutte che mettono in evidenza la mandorla come elemento fondamentale per la costruzione del piatto. Mandorlara La Sagra del Mandorlo a Tavola è pertanto, in continua evoluzione e l’introduzione del concorso tra ristoratori quattro anni fa ( unico nel suo genere in città) ha accelerato le ricerche e la voglia di far bene i propri menù. Mandorlara ha posto in evidenza la genialità dei ristoratori agrigentini, dando un posto nella scelta di destinazione verso il nostro territorio anche alla alta gastronomia agrigentina, altro obbiettivo che mi sento di dire di aver raggiunto. Spinta che registro anche nelle strutture che non hanno mai partecipato attivamente all’evento diverse strutture offrono il menù alle mandorle e persino le pizzerie propongono nella nostra primavera pizze con le mandorle. Questo per me è un grande risultato che dimostra come le scelte giuste creano indotto ed economia.
Quanto tempo occorre, in genere, per organizzare al meglio questo evento?
Beh questa è una domanda a trabocchetto in questa città!! Solo l’anno scorso e quest’ anno abbiamo avuto la possibilità di organizzare per tempo ogni cosa conoscendo le date della festa grazie alle programmazioni dell’Ente Parco. Quest’anno abbiamo avuto tutto il tempo necessario e già dalla prima settimana di gennaio abbiamo pronto il programma di massima, quindi il tempo che ci rimane per l’inizio dell’evento servirà solo a perfezionarlo. Il menù mandorlara sarà pronto a partire dal 15 febbraio sino alla conclusione dell’11 marzo in tutti i ristoranti coinvolti. Il concorso si svolgerà al pala congressi all’interno delle programmazione del villaggio allestito ad hoc e sarà anticipato da veri e propri show cooking i cui protagonisti saranno i ristoratori e gli studenti che giungeranno in Agrigento da tutta Italia e da un masterclass che sarà fatto dal nostro testimonial Filippo La Mantia grazie alla collaborazione del ente parco e al suo direttore.
Anche quest’anno il Consorzio Turistico Valle dei Templi parteciperà a Mandorlara. Quali saranno i punti più salienti di questo connubio Mandorlara - Consorzio?
Ho sempre pensato che Mandorlara dovesse coinvolgere l’intera filiera turistica agrigentina, lo stesso evento nasce con una associazione tra ristoratori, io faccio parte del consorzio fin dall’inizio sono tra i soci fondatori, e mi è sembrato normale che fosse il consorzio Turistico Valle dei Templi ad avere la paternità dell’evento. Tutti i presidenti che si sono succeduti hanno appoggiato l’evento sempre con grande entusiasmo, io sono l’ideatore ma è il Consorzio nel suo insieme a organizzare Mandorlara. Lo spunto che mette in pratica questo progetto di filiera turistica lo abbiamo centrato con il bando del 1° Concorso Nazionale “La mandorla a Tavola” rivolto a tutte le scuole alberghiere d’Italia e che sta suscitando forte interesse. In pratica con le diverse formule abbiamo creato incoming in direzione Agrigento, saranno circa 100 gli studenti che arriveranno dalle diverse regioni d’Italia e soggiorneranno in Agrigento 5 giorni, utilizzando tutti gli strumenti della filiera turistica operatori agenzie, trasporti, soggiorno, ristorazione, visite guidate e con lo strumento alternanza scuola lavoro faremo conoscere agli studenti le eccellenze produttive della nostra provincia. Finalmente facciamo turismo concreto.
Quest’anno è stato istituito il 1° Concorso Nazionale per Istituti Alberghieri, intitolato “La Mandorla a Tavola”, che è rivolto agli studenti delle classi III , IV e V ovvero i corsisti serale degli Istituti Professionali Alberghieri d’Italia. Si tratta indubbiamente di un’occasione importante per promuovere il nostro territorio. Quali possono essere gli ulteriori risvolti di questo concorso?
Lo accennavo prima è una grande occasione per fare turismo, il bando prevede una serie di offerte speciali di soggiorno, messe a punto dai nostri operatori, e abbiamo avuto contatti da parecchie regioni italiane Piemonte, Liguria, Calabria, Molise, Lazio e persino la stessa Sicilia. Il bando è rivolto a tutti gli istituti alberghieri d’Italia e prevede una vacanza altamente educativa con visite e formazione che certamente entusiasmerà tutti gli studenti. La finalità del Bando è un Concorso “ La Mandorla A Tavola” con la valorizzazione della mandorla e tutte le contaminazione gastronomiche delle diverse regioni che siamo curiosi di scoprire e che decreterà un vincitore assoluto. E come dicevo prima è un concreto modo di fare economia nella nostra città con la sua vocazione turistica.
In generale, quando si parla ai ristoratori della partecipazione a Mandorlara che tipo di reazione si ottiene? C’è una certa apertura da questo punto di vista nel nostro territorio verso eventi di questo tipo?
Fermo restando che ognuno gestisce lo strumento come ritiene, di solito colgo entusiasmo nel partecipare all’evento, quest’anno abbiamo aperto anche fuori dal nostro territorio e i partecipanti saranno anche da altri paesi come Porto Empedocle, Canicatti, Campobello di Licata e persino Caltanissetta. Ripeto l’evento è in continuo sviluppo ma l’entusiasmo è sempre colto alla grande dalla ristorazione. Mandorlara anche quest’anno prevede una folta serie di attività. Quali sono gli appuntamenti assolutamente da non perdere di questo evento?
PROGRAMMAZIONE Dal 15 febbraio al 11 marzo 2018 menù mandorlara presso le strutture aderenti Dal 5 al 9 marzo 2018 gli istituti alberghieri ad Agrigento
Lunedì 5 marzo ore 19,00 Palacongressi show cooking con scuole alberghiere e ristoratori
Martedì 6 marzo ore 19,00 Palacongressi show cooking con scuole alberghiere e ristoratori show cooking Gianluca Graci maestro pizzaiolo
Mercoledì 7 marzo Palacongressi pomeriggio show cooking
Giovedì 8 marzo ore 9,00 Favara Concorso scuole alberghiere presso Istituto Ambrosini di Favara ore 19,00 Palacongressi Master Class show cooking con il testimonial Filippo La Mantia Premiazione concorso alberghiero
Venerdì 9 marzo ore 9,00 Palacongressi Finale Concorso “ Il piatto dell’eccellenza” tra ristoratori e premiazione ore 19,00 Show cooking Sergio Sinagra presidente ass cuochi Agrigento e le lady chef
Per ciò che riguarda il 4° Concorso Enogastronomico per Ristoratori “Il piatto dell’eccellenza”, si prevede anche per questa edizione una competizione agguerrita?
Le ultime edizioni sono state entusiasmanti, e questa’anno con la presenza di un Testimonial d’eccellenza come Filippo La Mantia, prevedo che la competizione sarà ancora più interessante, ho visto in questi undici anni una continua evoluzione delle proposte legate alle mandorle e con il concorso i piatti portati al confronto con la giuria fatta da grandi professionisti hanno rilevato eccellenze che farebbero invidia persino agli stellati. E’ evidente che siamo sulla giusta strada per mettere in evidenza sia i ristoratori del nostro territorio che la loro professionalità e che diventeremo metà del gusto e non soltanto per le bellezze paesaggistiche e culturali di cui è pieno il nostro territorio.
Vorrei farvi l’elenco dei ristoratori che parteciperanno alla 11 ed. di Mandorlara La sagra del Mandorlo a Tavola e invitare la cittadinanza, i turisti, i curiosi gastronomi e comunque tutti coloro che desiderano scoprire sapori e odori del territorio a fare un grandioso percorso gastronomico presso tutte le strutture:
MENU’ PROMOZIONALE € 30,00 escluse BEVANDE
Agrigento “AKROPOLIS” - via petrarca, 30 - TEL. 0922402861 “CAPOTAVOLA” – VIALE DELLA VITTORIA, 15 - TEL. 0922 21484 “CAPRICCIO DI MARE - VIA NETTUNO, 27 - TEL. 0922 411761 “Ginger PEOPLE&FOOD” - VIA EMPEDOCLE,19\21- TEL. 0922596151 “IL GRECALE” - VIA DELLE VIOLE, 1 - TEL. 0922411222 “KOKALOS” - VIA CAVALERI MAGAZZENI, 3 - TEL. 0922606427 “LA SCALA” - VIA ATENEA, 72 – TEL. 0922660497 “MIRASOLE” - LUNG. FALCONE BORSELLINO, 74 – TEL. 0922414469 “PITITTO RISTORANTE” - PIAZZETTA VADALA’, 2 – TEL. 092229466 “RONEY CLUB” - VIALE DELLA VITTORIA, “TERRACOTTA” - VIA PIRANDELLO 1, - TEL. 092229742 “TRATTORIA DEI TEMPLI” - VIA PANOR. DEI TEMPLI, 15 – TEL. 0922403110
Canicattì “ZAMU’ “ - VIALE DELLA VITTORIA 208, - TEL. 0922856944 PORTO EMPEDOCLE “SALMORIGLIO” - VIA ROMA, 27 - TEL. 0922636613
Campobello di Licata “La Madonnina” - VIA T. EDISON, 162 - TEL. 0922870177 CALTANISSETTA “IL BRILLO” - Viale Regione, 198 - TEL. 0934563258
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La storia della Festa del Mandorlo in Fiore non può prescindere dalla nascita e dallo sviluppo del Val d’Akragas, un gruppo che è il simbolo del folklore agrigentino.
D’altronde, la storia di una città si racconta attraverso tanti strumenti e tra questi il folklore assume un aspetto fondamentale.
Negli anni ’50 si forma ad Agrigento una grande tradizione di musicalità e di canto collettivo, che da cultura popolare individuale diventa canto di gruppo, musica da eseguire in duo e in trio e poi in gruppo con l’utilizzo di chitarra, mandolino, fisarmonica e violino; una musica folk che diventa folklore di straordinaria bellezza.
Proprio in questa atmosfera nasce il gruppo di folklore Val d’Akragas, che impersona sin da subito il folklore agrigentino e rappresenta il riscatto dell’anima popolare della città perché porta al successo, con il suo canto, il suo ballo e la sua musica, la cultura popolare fino a quel momento subalterna, isolata in un angolo e considerata espressione minore di sentimenti e di passioni, di intensità e di sottili malinconie.
Il gruppo è inizialmente formato da trenta giovani che in costumi coloratissimi e popolarescamente sfarzosi girano la Sicilia, l’Italia, l’Europa e il mondo intero, raccontando la cultura e la storia di un’altra isola, che non è più quella della miseria e dell’emigrazione, ma è quella di una terra che lavora operosamente, che sa soffrire, ma sa anche gioire, che sa meditare, ma sa anche scatenarsi in tarantelle vorticose simbolo dell’entusiasmo del vivere, del coinvolgere, dell’amore che si rinnova per la propria terra, le proprie origini e il proprio popolo.
E l’anima popolare pulsa in diverse componenti: vibra perché ha dentro il vigore del canto, la ritmicità della danza, il desiderio di vivere insieme, di superare i tabù sociali di uomini da una parte e donne dall’altra, o ancora il rito del ballo “uomini con uomini, femmine con femmine”.
Dunque il gruppo folcloristico Val d’Akragas ha avuto anche il grande merito di avvicinare ragazzi e ragazze, smontare certi pregiudizi sociali che oggi non esistono più; in questo senso fu un gruppo d’avanguardia.
Il gruppo ha da subito riscosso grande successo e uno dei motivi è stato sicuramente l’impegno nella ricerca sempre attenta delle fonti musicali a cui attingere e della proposta scenica sempre spettacolarizzata che ha mantenuto un elevato indice di rispetto per le tradizioni.
Così le generazioni più mature hanno trovato nella musicalità del Val d’Akragas tutte le atmosfere delle tradizioni popolari e le generazioni più giovani ne apprezzano la capacità di arrangiamento scenico.
I balli della tradizione, mazurke, polke, valzer, tarantelle, trovano nelle fantasiose coreografie il segno di un passato mai tramontato: gli intrecci dei passi, le sfide tra uomini e donne, il gioco a contrasto della quadriglia, i ritmi dei pescatori, le iterazioni nella danza di San Calò, con l’andare e il correre con il Santo che traballa, la tradizione delle romanze d’amore e dei giochi fanciulleschi, riflettono un mondo agrigentino straordinario che rivive con tutte le sue sfaccettature e con un linguaggio corporeo sempre chiaro anche ai popoli più lontani.
Il Val d’Akragas ha dentro la storia di tante edizioni del Mandorlo in Fiore e, soprattutto, la storia di una città con le sue virtù, le sue aspirazioni, le sue incantevoli presenze monumentali e le sue diversificate culture: greca, romana, bizantina, araba, normanna, chiaramontana, spagnola, risorgimentale, ottocentesca.
È riuscito nell’arduo compito di proporre queste tradizioni con correttezza poiché alla base c’è sempre una ricerca attenta e consapevole delle fonti a cui ricorre, fonti che vengono tradotte in azione scenica corale e coreografica.
Ma il gruppo folcloristico ha soprattutto l’importante merito di avere sviluppato una grande capacità di aggregazione di giovani, una profonda coscienza collettiva e un forte senso di appartenenza.
Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.
Il centro storico di Agrigento, con i suoi caratteristici vicoli stretti, i cortili, le scalinate e le piazzette, ha una struttura urbana tipicamente araba fra le meglio conservate in Sicilia, anche se le più antiche emergenze architettoniche risalgono al periodo normanno.
Esso si sviluppa sulla sommità occidentale della collina dell’antica Girgenti e risale all’età medioevale; molti edifici (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari) risalenti a questo periodo sono ancora ben conservati.
È sorto per necessità difensive, logistiche e commerciali, grazie alla vicinanza del porto.
Infatti, gli abitanti dell’antica Akragas, minacciati dall’invasione musulmana e a causa dell’eccessiva vicinanza delle antiche mura troppo estese e quasi vicine al mare, si trasferirono sul colle occidentale dell’acropoli, dove costruirono un castello e delle mura attorno alla città medioevale che poi prese il nome di Girgenti, creando, quindi, una fortezza.
Il centro storico di Agrigento occupa un’area molto estesa e ricca di edifici da vedere; ma in questo labirinto urbano di arte e cultura per il turista, nuovo del luogo, potrebbe risultare facile perdersi, soprattutto se non possiede delle mappe dettagliate e precise.
Per questo, in questo caso, è consigliabile avere con sé la guida completa delle mappe di Google, strumento utile che consente di non perdersi nulla di questo suggestivo luogo.
Per non smarrirsi occorre anche focalizzare bene quali sono gli edifici assolutamente da vedere, in modo da dedicare particolare attenzione a quelle significative testimonianze dell’arte arabo-normanna che sono ancora in ottimo stato.
Una tappa fondamentale è rappresentata sicuramente dalla cattedrale di San Gerlando, che si trova nella parte alta della città ed è stata fondata alla fine dell’ XI sec. da San Gerlando che fu il primo vescovo dopo la dominazione musulmana e patrono della città.
Inizialmente consacrata alla Madonna Assunta, presenta una perfetta fusione di vari stili poiché ha subito numerosi rimaneggiamenti in periodi diversi.
È preceduta da un’ampia scalinata e presenta un massiccio campanile del 1470 costruito dal canonico Giovanni Montaperto.
Essendo sorta su una zona a rischio frane, per scongiurare possibili ulteriori pericoli non vi si celebra più messa.
Accanto alla Cattedrale vi è la settecentesca Biblioteca Lucchesiana che custodisce numerosissimi e pregiati volumi. Pregevoli sono anche il Palazzo Steri, sede del seminario, e il palazzo vescovile.
Poco distante si trova la Chiesa di Santa Maria dei Greci, così chiamata perché originariamente di rito greco-cattolico.
Venne costruita sulle rovine del Tempio di Atena, risalenti al VI sec. a. C.: in un tratto del passaggio sotterraneo sono visibili i resti del basamento, mentre parte del colonnato è inglobato dalle mura della chiesa.
Altro edificio imperdibile è il Monastero di Santo Spirito che fu fondato dalla famiglia Chiaramonte alla fine del XIII secolo.
All’interno della chiesa è possibile ammirare gli stucchi dello scultore palermitano Giacomo Serpotta, sul chiostro quadrangolare dell’adiacente monastero vi sono eleganti finestre e portali chiaramontani. Inoltre, le suore dell’abazia sono note per la produzione e la vendita di dolci tipici, soprattutto il cous cous dolce, una specialità a base di pistacchio.
Da visitare anche il convento dei Domenicani che si trova in Piazza Municipio, accanto al Palazzo dei Montaperto, e che fu adibito a Municipio nel 1869. Esso fu il primo convento dei frati Domenicani, dopo il trasferimento da un altro convento del quartiere del Rabato.
Di fronte al palazzo del Municipio si trova l’ex Convento dei Padri Agostiniani, oggi ristrutturato e adibito a Museo Civico.
Un altro pregevole esempio di architettura religiosa è quello del Convento Chiaramontano dei Francescani Minori che è annesso alla monumentale Basilica dell’Immacolata o di S. Francesco d’Assisi; notevole è il portale dell’Aula Capitolare affiancato da due eleganti bifore.
Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.
Lunedì 22 gennaio alle ore 10:30 a Casa San Filippo, sede del Parco Archeologico di Agrigento, sarà presentato il programma ufficiale dell’edizione numero 73 della Festa del Mandorlo in Fiore.
A presentare l’evento saranno il Direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi Giuseppe Parello e il Sindaco di Agrigento Lillo Firetto.
Sarà così possibile scoprire tutte le novità che riguardano la kermesse che si terrà dal 3 all’11 marzo.
Durante la presentazione del programma ufficiale del Mandorlo il presidente del Consorzio Valle dei Templi Emanuele Farruggia e Salvatore Collura presenteranno Mandorlara, Sagra del Mandorlo a Tavola, evento giunto ormai alla sua 11ª edizione.
La manifestazione celebra il rapporto tra la mandorla e la ristorazione di eccellenza del nostro territorio e prevede, quest’anno, la partecipazione di chef stellati come testimonial d’eccezione, degustazioni, cooking show e menu dei ristoratori appositamente elaborati per l’occasione. Mandorlara prevede, inoltre, il 1° Concorso tra Istituti Alberghieri d’Italia e il 4° Concorso tra Ristoratori.
Altra importante nota riguarda il “Festival Internazionale I Bambini del Mondo”, organizzato dall’AIFA, Associazione International Folk Agrigento, che anche quest’anno ha ricevuto il patrocinio dell’Unesco e che, come sempre, aprirà la “Festa del Mandorlo in Fiore” di Agrigento.
Il prestigioso riconoscimento per il 2018 è stato concesso proprio dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che ha voluto così premiare il festival, creato da Claudio Criscenzo, che è giunto ormai all’edizione numero 18.
Il patrocinio dell’Unesco è stato confermato per il secondo anno consecutivo in considerazione dell’alto valore culturale ed educativo dell’iniziativa.
Fin dalla sua nascita, infatti, il Festival Internazionale “I Bambini del Mondo” ha creato un connubio indissolubile tra il folklore e la promozione umana e sociale per difendere i diritti dei minori e promuovere i valori della pace e della fratellanza tra i popoli. P
Per questo il festival, nel corso del tempo, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti ufficiali da diversi Enti nazionali e internazionali, tra i quali va ricordato l’Unicef che ha nominato i partecipanti “Ambasciatori di pace nel mondo”.
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La mandorla è il simbolo della nascita e della resurrezione: infatti essendo il mandorlo il primo albero a sbocciare in primavera simboleggia la rinascita della natura, il suo rinnovarsi dopo la morte invernale.
Essa è molto ricca di significati esoterici, è il segreto che si svela rompendo il guscio, che protegge il seme.
Essendo nascosta, rappresenta l’essenza spirituale, la saggezza, la sapienza.
Infatti in alcuni riti sacri si prescrive di nutrirsene.
Avendo una forma ovoidale, essa è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità e di nascita primordiale dell’universo e, in alcune civiltà, alla Magna Mater (Grande Madre).
Rappresenta un spazio chiuso, protetto, e delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano: protettrice che separa il puro, l’originario, dall’impuro. La vescica piscis, che richiama la mandorla, era un simbolo già noto in India, nell’antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, ma si diffuse ampiamente soprattutto nel contesto cristiano, mediante l’associazione della figura del pesce a Cristo.
Per tutti questi significati simbolici la mandorla è stata collegata a numerosi miti e leggende, ha. diffuso parole sacre, cultura e folclore, che affondano le radici in tempi lontani nell’area geografica a clima mediterraneo in cui la pianta è coltivata.
Essa è in relazione con particolari divinità antiche, per esempio, nel mito di Attis, la madre Nana concepisce il dio mettendosi in seno una mandorla; nella mitologia greca, essa è il simbolo di Era; noto è anche il mito di Acamante e Fillide.
La fioritura precoce sul ramo di mandorlo appare come un segnale di rinascita al profeta Geremia, nella Bibbia; nell’Esodo, Dio indica a Mosè di prenderne i fiori a modello per forgiare l’oro con il martello in modo da ottenere l’antico candelabro ebraico (Menorah) a sette bracci.
Il profeta Geremia - Michelangelo, volta della Cappella Sistina
Nel testo biblico dell’Ecclesiaste, i fiori di mandorlo sono l’emblema di quanto la vita scorra velocemente fino all’invecchiamento: entro poco più di una settimana mutano di tonalità dal bianco rosato al bianco candido prima di cadere dai rami.
Antichi riti di magia venivano praticati durante il Medioevo, in cui la mandorla era uno degli ingredienti usati per fantomatici filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache; inoltre era frequente ridurla in poltiglia e mescolarla con olii profumati, tanto da essere utilizzata come base per creme da applicare sul corpo di giovani fanciulle in età da marito, ciò perché i fiori di mandorlo sbocciavano nella stagione considerata propizia per i fidanzamenti.
Anche nel folklore i fiori di mandorlo sono importanti.
Alle tradizioni folcloristiche della Spagna appartiene una leggenda araba secondo la quale il califfo musulmano Abd al-Rahman III fece piantare dei mandorli sulle colline attorno al suo palazzo nel villaggio di Madinat-al-Zahra, vicino Cordova.
Voleva restituire il sorriso all’amata moglie Azahara, che soffriva di nostalgia, alla vista dei fiori bianchi assomiglianti al candido manto di neve della Sierra Nevada, che lei un tempo poteva ammirare dalla propria abitazione a Granada.
In Germania vi sono numerose iniziative dirette a promuovere la pianta di mandorlo.
Nella regione del Palatinato è famosissima la “Sagra dei Fiori di Mandorlo” (Gimmeldingen Mandelblütenfest), organizzata a ricorrenza annuale dal 1935, tra la metà di marzo e l’inizio di aprile, nel villaggio di Gimmeldingen, dove i visitatori passeggiano lungo un percorso dedicato alle mandorle, gustando biscotti a forma di questo fiore decorato con glassa rosa; vi è pure l’elezione della “Reginetta dei fiori di mandorlo” dell’anno.
Nel sud del Marocco viene organizzato ogni anno nel mese di febbraio il “Festival del Fiore di Mandorlo”, in cui musicisti, ballerini e cantastorie allietano per l’occasione il villaggio di Tafraoute, tra le montagne Anti-Atlas, al centro della Valle Ameln, famosa per la produzione di mandorle.
Nel nord dell’India, da prima del XIV secolo, tra marzo e aprile, una folla di persone arrivava a Srinagar da tutta la valle del Kashmir per vedere lo spettacolo del giardino storico “Badamwari” (Alcova di mandorle) con i fiori di mandorlo sbocciati appena scomparso il gelo dell’inverno; per l’occasione venivano anche organizzati spettacoli culturali e festival.
Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.
Gli AT+ nascono nel 2015 come una cover band di Agrigento, ma dopo poco tempo iniziano a produrre pezzi inediti, grazie alle capacità musicali dei componenti della band e alle ispirazioni del cantante nello scrivere i testi.
Il nome AT+ significa “Alcool Test Positivo” ed è anche il titolo del loro primo pezzo; seguono subito dopo “Mezzaluna” e “Genti di culura”, di quest’ultimo brano realizzano un videoclip girato da Claudio Zagarini, regista noto per avere diretto video con cantanti come Paola Turci e Rovazzi.
Nel 2017 compongono il brano “Vero Affare” che conta 662 mila visualizzazioni. Poco dopo si esibiscono alla fiera “Sherbeth” di Palermo, riscuotendo grande successo.
Gli At+ hanno realizzato una prima demo e diversi video che sono presenti sul canale YouTube.
La band è formata da sette componenti: Alessandro Vita (voce), Martina Caldara (voce), Gero Parla (chitarra), Carmelo Moscato (batteria), Christian Versaci (basso), Antonio Lo Presti (tastiera), Angelo Pullara (percussioni e strumenti vai).
Abbiamo chiesto agli AT+ di rispondere alle nostre domande e di svelarci qualcosa in più della loro band.
La prima domanda ve l’avranno fatta in tanti, ma i nostri lettori sono sicuramente curiosi di sapere perché avete scelto il nome AT+, cioè “alcool test positivo”, per la vostra band.
il nome prende spunto dal fatto che siamo sempre positivi e ottimisti e la nostra musica porta tanta allegria come se fossimo sempre all’oktoberfest!
Com’è nata la band?
la band nasce dalla voglia di fare musica e dalla continua pressione del batterista ( Carmelo Moscato) nel realizzare una band non solo fatta di musicisti ma soprattutto da amici!
Com’è nata la collaborazione con il regista Claudio Zagarini che ha curato la regia del vostro brano “Genti di culura”?
Zagarini c’è stato presentato da un nostro amico, il quale avendo sentito il pezzo ed essendone rimasto entusiasta ha fatto si che lo ascoltasse anche Claudio Zagarini. Da lì, la voglia da ambo le parti di realizzare un video che esprimesse bene il significato della canzone.
Come definite il vostro stile musicale? Scegliete due aggettivi per descriverlo.
il nostro genere può essere definito un folk-pop. Le musiche hanno sempre qualcosa di contemporaneo legate ad una grossa fetta di sonorità mediterranea!
È chiaro che l’essere siciliani influenza molto la vostra musica. Cosa, in particolare, vi ispira della Sicilia?
della Sicilia ci ispira tutto, dal mare alla montagna ma anche la storia di questa terra ci travolge tantissimo e ci da sempre spunti sul quale scrivere un pezzo.
Quali sono le tematiche che più vi stanno a cuore e che avete trattato o intendete trattare nei vostri brani?
Come gruppo siamo molto sensibili a moltissime problematiche sia siciliane che non. Il pezzo Genti di culura parla di immigrazione, ” Caminannu parla di guerre. Fra l’altro abbiamo già composto, ma siamo in attesa di registrarle; “jechie” che tocca il tema dell’omosessualità e uno ancora più arduo il cui titolo é “Mafia”.
Vi siete esibiti alla fiera “Sherbeth” di Palermo, riscuotendo successo. Che ne pensate, invece, di un’esibizione per il Mandorlo in Fiore?
Sarebbe meraviglioso potersi esibire per la festa del mandorlo per Noi che prendiamo spunto , in gran parte dalle tradizioni popolari. Fra l’altro penso che tutti i gruppi che contengono nella loro musica sonorità nostrane rivolte alle nuove generazioni dovrebbero farne parte!
Un’ultima domanda. Quali sono i vostri prossimi progetti musicali? I prossimi progetti musicali sono top secret ma voglio anticiparvi che stiamo lavorando per due videoclip e le sorprese saranno tante!
Denise Inguanta gestisce il blog “Lettera D”. Il mondo della comunicazione è il suo regno: infatti, oltre ad essere una copywriter, è conduttrice televisiva e radiofonica e redattrice in diverse testate giornalistiche.